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La Spezia dice addio alla ciminiera: la delicata demolizione affidata alla ditta Omini S.P.A. In evidenza

di L.V. - Le operazioni di demolizione dell'imponente ciminiera alta circa 220 metri e composta da oltre 10.000 tonnellate di calcestruzzo verranno concluse entro la fine del 2025

Alla Spezia è iniziata la complessa operazione di demolizione della storica ciminiera della centrale Enel. Simbolo di un'epoca ormai conclusa, vedrà la fine entro dicembre del 2025. Vincenzo Cenci, Responsabile Coal Decommissioning di Enel, ha fatto il punto sulla delicata manovra di demolizione, sottolineando l’importanza di un intervento ambizioso e altamente tecnico.

"L'abbattimento della ciminiera avviene in abbinamento alla demolizione del solforatore, ossia un componente all'interno della centrale che alimentava i condotti della ciminiera stessa - spiega Cenci. - La demolizione è già iniziata con la cantierizzazione. Ora stiamo liberando la ciminiera da tutti gli orpelli che la legavano alla centrale, quindi sono stati demoliti i condotti e portati a terra. La ditta che si prenderà carico dell'operazione è Fratelli Omini S.P.A., di comprovata esperienza nel settore, che si occupò di abbattere la restante parte del ponte Morandi di Genova. Abbiamo già collaborato con loro e siamo certi che le attività verranno eseguite in sicurezza e nel rispetto dei tempi e dell’ambiente".

Con un’altezza di 220 metri e un peso di 10.000 tonnellate di calcestruzzo, la ciminiera verrà smantellata utilizzando una tecnica innovativa. "Verrà demolita da una terrazza montata attorno alla ciminiera e sollevata fino in testa alla stessa. Dall'alto inizierà, man mano, a mangiare lentamente la ciminiera facendo cadere i detriti all'interno della canna fumaria. Un processo che sarà quindi chiuso all'interno della ciminiera. Da sotto verranno recuperati i detriti e verrà macinata piano piano tutta la struttura". L’intervento coinvolgerà una trentina di persone e circa 500 camion per il trasporto dei materiali, con l’intento di recuperare quanto più possibile.

Anche il solforatore sarà smontato pezzo per pezzo utilizzando, però, tecniche tradizionali: "Per quanto riguarda l'impianto di solforazione adiacente, si tratta di un sistema composto da 7000 tonnellate di metallo che andrà sezionato nelle varie parti. Verrà demolito con tecnica più tradizionale nel senso che verrà letteralmente fatto a quadretti quindi saranno ritagliati dei fogli di lamiera e, in seguito, smontato pezzo per pezzo."

Il recupero dei materiali rappresenta un elemento cardine dell’intervento, in linea con gli obiettivi di sostenibilità di Enel: "In entrambi i casi la volontà è recuperare il più possibile di questo materiale che è materiale di pregio e può avere nuova vita e nuovo utilizzo."

L’operazione, affidata alla Fratelli Omini S.P.A., è considerata una delle più complesse nel panorama delle demolizioni industriali in Italia, ma la consolidata esperienza della ditta rappresenta una garanzia di successo: "Per la ditta si tratta di uno dei cantieri più importanti che stanno portando avanti. Hanno svolto un lavoro simile presso la centrale di Bastardo a Perugia, anche se nell'occasione l'operazione era più semplice. Vista la quantità di 10.000 tonnellate di calcestruzzo, saranno circa 500 camion che dovranno trasportare il materiale. Questa tecnica estremamente sicura per il personale, una terrazza consente di mantere chiuso il sistema senza pericolo di detriti che possano uscire."

L’intervento sulla centrale Enel della Spezia non è solo una questione tecnica, ma anche simbolica, segnando un passaggio verso un futuro più sostenibile per la città e il territorio.

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