I Carabinieri della Compagnia di Sarzana, diretta dal Maggiore Luca Panfilo, hanno notificato, nella mattinata odierna, 6 provvedimenti di Divieto di Accesso ai pubblici esercizi o ai locali di pubblico trattenimento situati nella provincia della Spezia per un periodo compreso tra i 2 ed i 3 anni, emesso a carico di 6 dei 7 magrebini tratti in arresto sabato scorso al culmine di una violenta rissa scoppiata in pieno centro a Sarzana. Al settimo magrebino arrestato, unico regolare in Italia e residente in provincia di Pisa, è stato invece notificato il divieto di ritorno nel comune di Sarzana per 3 anni.
I 7 extracomunitari, insieme ad altri soggetti in via di identificazione da parte dei Carabinieri, nel primo pomeriggio di sabato 21 settembre, avevano dato vita ad una violenta rissa armati di bastoni ed un’ascia nella centralissima piazza Martiri della Libertà di Sarzana, noncuranti della presenza di famiglie con bambini al seguito. Non avevano fatto però i conti con la presenza di una pattuglia di carabinieri in borghese dell’aliquota operativa del NORm che, nonostante la palese inferiorità numerica, era intervenuta facendo cessare la contesa. I militari, con l’ausilio di altre pattuglie giunte in rinforzo, riuscivano a bloccare 7 dei contendenti, che venivano tratti in arresto ed associati presso il carcere della Spezia.
Lunedì scorso gli arresti venivano tutti convalidati dal GIP del Tribunale che disponeva per 6 di essi la custodia cautelare in carcere, mentre per il settimo, la cui posizione era parsa diversa, aveva disposto la scarcerazione. Le indagini successive, che si sono avvalse anche delle riprese delle telecamere di video sorveglianza cittadina, non si sono ancora concluse e proseguono alla ricerca dell’identificazione di altri soggetti che avrebbero avuto un ruolo attivo nella contesa.
Nel contempo, i Carabinieri di Sarzana hanno inviato un voluminoso dossier alla Questura della Spezia che, alla luce dell’art.13 bis, comma 1 del D. L.vo n.14/2017, noto come daspo“Willy”, ha immediatamente avviato il procedimento amministrativo d’urgenza che ha poi portato all'applicazione del “Daspo Urbano” con divieto di accesso ai pubblici esercizi ed ai locali di pubblico trattenimento situati nella provincia della Spezia, dalle ore 15:00 alle ore 02:00 del giorno successivo, per un periodo che va dai 2 ai 3 anni. Proprio grazie alle disposizioni inserite nella norma licenziata, a seguito della morte del 22 enne Willy Monteiro nel mese di dicembre 2020 a Colleferro, è stato possibile emettere - considerata la pericolosità della condotta tenuta dai soggetti - il divieto di accesso in dette aree, ciò considerato che la norma si applica nei confronti di persone che hanno commesso reati in occasione dei gravi disordini in pubblici esercizi o in locali di pubblico intrattenimento o nelle immediate vicinanze degli stessi, qualora dalla condotta possa derivare un pericolo per la sicurezza. La violazione del Daspo citato integra autonomo delitto, punito con la reclusione da 1 a 3 anni e una multa sino a 24.000 Euro La gravità dell’episodio verificatosi e la necessità di dare una risposta immediata alla cittadinanza, grazie al prezioso lavoro della Divisione Anticrimine della Questura della Spezia, ha permesso di emettere in tempi brevissimi i provvedimenti oggi notificati, volti a ristabilire l’ordine e la sicurezza pubblica.