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Fiume Magra, arriva l’inverno: gli abitanti ancora senza risposte In evidenza

di Marina Lombardi – Una breve panoramica della situazione con video testimonianza.

Lo abbiamo denunciato più volte ma lo scalpore resta vivo solo qualche giorno, per poi tornare ad essere un problema che riguarda solo gli abitanti della zona. Le condizioni della sponda del Fiume Magra che costeggia alternatamente il comune di Vezzano Ligure e quello di Santo Stefano Magra descrivono una situazione sempre più drammatica. L’imminente arrivo della stagione invernale che con le intense piogge farà i conti anche quest’anno con i costanti cambiamenti climatici preoccupa ancora i cittadini. La problematica è ormai sotto gli occhi di tutti e a dimostrarlo basta una semplice passeggiata in quella zona che un tempo era un’oasi di ritrovo.

Gli anziani, che hanno vissuto da sempre il territorio di Ponzano Magra e S. Stefano, raccontano il fiume come un posto felice, dove ci si ritrovava per passare le domeniche e condividere giornate in compagnia. Ma non serve andare molto indietro per ricordare le condizioni di quel luogo come oasi di condivisione. Per tutti i primi anni 2000 le classi di bambini e bambine delle scuole di S. Stefano facevano a turno per passare giornate di pranzi al sacco e contatto con la natura. Senza contare il campo sportivo, che oltre ad essere uno spazio di grande qualità, in cui i ragazzi potevano allenarsi su un prato d'erba vera, rappresentava un luogo di ritrovo sportivo di alto livello, oggi quasi dimezzato dal fiume. Si sono poi susseguite situazioni di criminalità e degrado, come denunciato ma molti, ma non prima che le diverse condizioni di marginalità e abbandono si verificassero.

Ma se è vero che il tempo passa e con lui si susseguono cambiamenti ambientali e antropologici, quelli che riguardano le condizioni territoriali del fiume Magra non sono certo motivo di discolpa delle istituzioni. Progetti mai attuati, problemi mai risolti, paure mai sventate per chi abita queste zone, la cui mente non fatica a tronare a quel 25 ottobre 2011, quando l’acqua del fiume invase tutta la cittadina vezzanese e parte del territorio santostefanese, oltre che i molti paesi a monte e lungo il corso del fiume. Un evento ancora poco chiaro che fa capo ad una sola domanda a cui nessuno ha voluto ancora rispondere ufficialmente: Si poteva evitare?

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