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Oltre 600 bambini e ragazzi ai campi estivi a Cassego In evidenza

Resta un punto di riferimento, in una sorta di passaggio di testimone tra le generazioni.

Cassego è sempre Cassego, e anche gli anni difficili della pandemia - con i campi estivi sospesi e i programmi del tutto rivoluzionati - sono andati ormai in archivio. Così anche quest’anno la casa estiva della diocesi in alta Val di Vara, centro pastorale “San Pio X”, ha ospitato nei due mesi scorsi oltre seicento tra ragazzi e ragazze di tutta la diocesi.

In tempi cosiddetti di secolarizzazione, e spesso di progressivo distacco dei giovani dalla pratica religiosa, seicento persone sono tutt’altro che poche. I campi estivi della pastorale giovanile restano dunque un punto di riferimento importante, che meriterebbe forse un’analisi anche di carattere sociologico. Cassego è anzitutto un legame tra le generazioni. Tra i ragazzi e le ragazze di quest’anno molti erano figli dei giovani di un tempo: i campi estivi, come è noto, hanno avuto inizio nei primi anni Settanta, quindi oltre mezzo secolo or sono. Questo legame tra le generazioni è dunque un fatto concreto e potremmo dire plastico, in qualche modo contro corrente.

Un secondo aspetto riguarda il contesto ambientale visto in una dimensione religiosa. Ne ha parlato con parole efficaci don Paolo Costa, che sin dai primissimi anni dirige la casa di Cassego, durante la Messa conclusiva del “campo estivo” delle superiori (gli altri due avevano riguardato la fascia di età delle scuole elementari e poi quella delle scuole medie): “E’ davvero una gioia - ha detto don Paolo - vedere il vostro raccoglimento, il silenzio assoluto di queste nostre Messe all’aperto, che ci fa come percepire quasi i più piccoli movimenti del Creato. Senza le distrazioni che spesso coinvolgono la nostra vita quotidiana, a volte anche in chiesa. Questo concilia davvero la preghiera. Ed è la gioia di aprire il cuore al Signore, di ascoltare Lui. Un dono grande di cui essere grati”.

Ai campi estivi hanno partecipato, facendo un po’ di “salti mortali” con i loro molteplici impegni, i sacerdoti della pastorale giovanile don Luca Palei e don Fabrizio Ferrari, con il diacono Samuele Bragazzi e tanti volontari. Per don Palei, come ha detto egli stesso in una intervista alla televisione diocesana Tele Liguria Sud, Cassego è sempre un po’ anche tornare alla radice della sua vocazione, “che proprio qui ha preso gambe e forza”.

L’attività del centro “San Pio X” prosegue anche nel mese di agosto, ospitando gruppi pastorali ed associativi. Dal 27 agosto saranno poi a Cassego i seminaristi insieme al vescovo, sino a venerdì 30, giorno dell’incontro annuale dei sacerdoti e dei diaconi.

 

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