I carabinieri forestali congiuntamente a personale veterinario ASL 5 e del comune di Sarzana hanno accertato la presenza di un canile abusivo che ospitava al suo interno 51 cani di razza “incrocio di lagotto”.
Le strutture del canile sono risultate abusive e non rispettose delle prescrizioni sanitarie tanto che sono stati accertati sette casi di positività alla leptospirosi (che in alcuni casi ha portato alla morte degli animali), una malattia trasmissibile all’uomo e in grado di provocarne anche la morte.
E' stato riscontrato che anche la gestione dei rifiuti prodotti nell’attività, come le deiezioni, non rispettava i criteri minimi di legge ed era vettore di ulteriori infezioni. I box per cani, costruiti in ferro, plastica e legno, appoggiavano su un basamento in cemento abusivo sul quale le deiezioni liquide scorrevano per poi andare a formare dei ristagni sul terreno senza subire alcun trattamento di depurazione, mentre quelle solide venivano raccolte dalla proprietaria degli animali, per poi essere stoccate in un recipiente al fine di un successivo conferimento presso il servizio pubblico comunale come frazione umida.
Nel canile non vi era una netta distinzione tra esemplari femmine e maschi, provocando un costante aumento delle nascite ed i maschi, in competizione tra loro, si arrecavano lacerazioni da morsicature che si infettavano. Non vi era presenza di acqua corrente e luce, con gravi problemi di conservazione del mangiare che veniva fornito crudo agli animali.
La titolare dell’allevamento è stata denunciata per maltrattamento di animali e per non avere ottemperato a quanto disposto da ASL e Comune. Nella mattinata di ieri, su delega dell’autorità giudiziaria è stato eseguito il sequestro di tutti i cani per interrompere lo stato di sofferenza dovuto alla situazione patita. Gli animali sono stati affidati ad una struttura fuori regione.