Tipici, locali e gustosissimi, i mitili, muscoli come li chiamiamo a Spezia, sono una vera e propria risorsa per il Golfo dei Poeti e sono un vanto per il settore alimentare. La mitilicoltura è un tipo di allevamento a basso impatto ambientale, ma si può ancora migliorare.
L’unico problema di questo allevamento deriva dalla dispersione in mare delle retine di polipropilene usate per i muscoli, la loro difficoltà a degradarsi comporta gravi danni soprattutto alla fauna marina che rischia di rimanervi impigliata o soffocata. Inoltre, va ricordato, la plastica con il moto ondoso e con il normale processo di distruzione origina le microplastiche, altrettanto pericolose per la salute dei mari.
In aiuto arriva il progetto europeo Life Muscles con capofila Legambiente, una sperimentazione che porterà allo studio dell’utilizzo di reti in materiale alternativo e al riciclo delle retine preesistenti.
Ieri mattina la Cooperativa Mitilicoltori spezzini, insieme a Legambiente e con il supporto logistico di Assonautica, ha organizzato un tour per la stampa e per gli addetti ai lavori allo scopo di monitorare l’andamento del progetto e di effettuare campionamenti sulla salute delle acque. Il progetto europeo si dà l’obiettivo di implementare l’economia circolare in una filiera che in realtà non è considerata altamente inquinante, ma che grazie alla vicinanza con il mare è capace di dare indicazioni anche sui cambiamenti dell’acqua e sugli indicatori che ci forniscono i dati sulla situazione del mare.
I partner del progetto sono: Legambiente (capofila), Università di Bologna, Università La Sapienza di Roma (Dipartimento di Chimica), Università di Siena, Associazione Mediterranea Acquacoltori (AMA), Novamont, Rom Plastica, Società Agricola Ittica Del Giudice (Gargano) e Cooperativa Mitilicoltori Associati (La Spezia).