Gli studenti della classe 5 G dell'Istituto Parentucelli Arzelà di Sarzana di indirizzo agrario hanno recentemente completato, prima della fine dell'anno scolastico e in previsione della Maturità, una interessante ricerca sull'agrobiodiversità nella provincia della Spezia.
Si tratta di uno studio, svolto con i patrocini del ministero dell'Agricoltura e Sovranità alimentare e della Regione Liguria, che ha permesso di raccogliere dati preziosi sulle varietà agricole locali, promuovendo la conservazione e la valorizzazione delle risorse genetiche autoctone.
L'obiettivo della ricerca, condotta con focus nelle aziende, compilazione di questionari e supporto universitario, è stato quello di censire e mappare la diversità agricola nella provincia della Spezia, identificando le varietà coltivate tradizionalmente e valutandone lo stato di conservazione.
Il progetto è diventato il motivo conduttore di un incontro tra studenti, docenti ed esperti tenuto nella sala conferenza dell'istituto di piazza Ricchetti alla quale hanno dato il loro contributo in qualità di relatori, dopo gli onori di casa del dirigente Generoso Cardinale, Luca Sebastiani responsabile scientifico al Sant'Anna di Pisa, Stefano Pini e Chiara Bassi dei Servizi alle imprese agricole Regione Liguria, Davide Giovanelli docente dell''Agrario di Sarzana. Ha moderato il professor Massimo Caleo.
Dalla ricerca è emerso che la provincia della Spezia possiede una ricca varietà di colture tradizionali, molte delle quali rischiano di scomparire a causa del mercato sempre più globale e della perdita di conoscenze tradizionali.
Tra le varietà autoctone più interessanti identificate nella ricerca, ci sono diverse tipologie di vitigni, oliveti, ortaggi e frutti. Diamo uno sguardo all'elenco completo. Vitigni: Ciliegiolo, Ruzzese, Pollera Nera e Massaretta. Olive: Razzala, Lavagnina e Castelnovina. Ortaggi: Zucchino Alberello di Sarzana, Patata e Cipolla di Pignone, Lattuga Moretta, oltre a tre tipi di fagiolo (Cenerino, Cannellino e Aquila di Pignone). Frutti: tre tipi di melo (Rotella, Bianchetta e Limoncello), Ciliegio Durona di Sarzana, Castagna Brodasca, Limone di Monterosso, tre tipi di susino (Massina, Bolle d'Ase e San Giovanni) e il Pesco Birindella.
Di più. Da un focus sulla zootecnia autoctona lo ricerca ha studiato e riportato i nomi del gallo gigante nero, della pecora massese, della vacca pontremolese e dei muscoli di Spezia. Nelle varie fasi del progetto, gli studenti della 5 G hanno avuto il supporto da quattro aziende agricole partner: la Casalin, il Germoglio, Terramore e Scuola Futura.
"E' intenzione della scuola - ha osservato il docente Davide Giovanelli - continuare sulla strada della caratterizzazione e conservazione del gergoplasma autoctono allestendo frutteti e orti dimostrativi negli ambiti del nostro istituto agrario".
Il docente Riccardo Simonelli ha sottolineato l'importanza di questi momenti di approfondimento per gli studenti del corso agrario e per quelli di altri indirizzi interessati alla facoltà di agraria. "Collaborare con il Sant'Anna di Pisa – ha aggiunto - è stato motivo di orgoglio per l'istituto e ha valorizzato l'azienda didattica interna alla scuola, evidenziando l'impegno quotidiano, anche estivo, degli studenti".
Il professore universitario Luca Sebastiani dell'Istituto di Produzione Vegetale del Sant'Anna ha spiegato che la collaborazione con gli studenti dell'Agrario di Sarzana ha permesso di sviluppare il concetto di salvaguardia della diversità agricola. Gli studenti hanno studiato materiali forniti dall'università e hanno autonomamente raccolto informazioni dalle aziende locali, illustrando la diversità agricola del territorio in termini di piante da frutto, ortaggi e razze animali per gli allevamenti.
Ecco gli studenti della 5 G Agrario Parentucelli Arzelà: Fabio Ammirati, Samuele Battistini, Francesco Benassi, Alessandro Bernacca, Nicola Bertonati, Gaia Della Bona, Niccolò Della Bona, Emanuele Falanga, Jasmine Ganjto, Luca Giovannelli, Leonardo lupi, Alessio Matana, Niccolò Moggia, Ludovica Vannucchi, Giulio Zanantoni.