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Aveva assoldato un killer per uccidere moglie e suocera, ora la condanna è definitiva In evidenza

Al termina dei tre gradi di giudizio, condanna a 7 anni e 6 mesi di carcere.

La Corte Suprema di Cassazione ha messo la parola fine alla vicenda giudiziaria del 49enne di Tresana, condannato al termine dei 3 gradi di giudizio alla pena di 7 anni e 6 mesi di reclusione con interdizione dai pubblici uffici perpetua, interdizione legale durante la pena e sospensione della potestà di genitore durante la pena.

L’uomo era stato condannato il 23 marzo 2023 in primo grado dal Tribunale della Spezia alla pena di 13 anni, poi ridotti a 7 anni e 6 mesi dalla Corte d’Appello di Genova nel febbraio di quest’anno e ieri, dopo la pronuncia della Corte Suprema di Cassazione, essendo diventata eseguibile la sentenza, i Carabinieri del N.O.Rm. di Sarzana, che avevano curato le indagini fin dalle prime fasi, hanno arrestato l’uomo che si trovava agli arresti domiciliari presso la casa materna ad Aulla.

L’uomo è stato ritenuto colpevole, per motivi economici, di aver assunto un sicario per far uccidere la moglie e la suocera in cambio di 30.000 Euro. Il piano però non era andato a buon fine, poiché il killer aveva raccontato tutta la vicenda ai Carabinieri nel dicembre del 2021.
Il sicario avrebbe dovuto simulare un incidente stradale speronando l’auto delle due donne lungo una strada di montagna, in un punto prestabilito privo di guardrail, per farle uscire fuori strada, dopo che avevano accompagnato i bambini a scuola.
L'uomo aveva fornito al sicario le foto delle donne, dell’abitazione, le targhe delle auto usate e lo aveva accompagnato di persona a fare il sopralluogo, indicandogli dove colpire e dove passare per eludere il sistema di video sorveglianza comunale. Il giorno stabilito per il duplice delitto era stato fissato per il 13 dicembre 2021, e l'uomo nell’occasione si sarebbe procurato un alibi facendo in modo di trovarsi a Pistoia per lavoro, previa registrazione col telepass delle tratte autostradali percorse, e cenando in un locale insieme ad amici.

La persona assoldata per commettere l’omicidio si era recata in caserma a raccontare tutto ed i carabinieri, non appena saputo della volontà del 49enne, avevano avviato le dovute indagini di concerto con il P.M. di turno, dr.ssa Elisa Loris, e quando il 12 dicembre il mandante aveva incontrato il sicario per dargli un acconto, lo avevano arrestato.
Era rimasto in carcere fino a febbraio di quest’anno, quando aveva ottenuto gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
Adesso, al termine dell’iter giudiziario, si sono nuovamente aperte le porte del carcere della Spezia, dove dovrà rimanere sino all’11 giugno 2029.

 

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