Ancora una donna uccisa, una donna che ha chiesto aiuto, che ha cercato di allontanarsi dal “mostro” per proteggere i suoi figli e se stessa. Una donna straniera di nascita ma italiana di adozione, che si è integrata nel nostro Paese e nella nostra cultura, che ha creduto di poter essere libera. Libera di scegliere come educare i suoi figli, libera di poter lavorare, libera di allontanarsi dall’uomo violento che aveva al fianco.
Per quanti passi facciamo nel perfezionare le norme e le procedure, il “mostro” rimane ancora troppo vicino alla sua vittima, qualcosa non funziona come dovrebbe, non l’abbiamo salvata.
L’impotenza è la prima sensazione che ci assale e il dolore per una vita persa, per una donna che ha combattuto, per una mamma che lascia i suoi figli da soli, privati per sempre del suo amore e della sua forza.
Quei ragazzi ora sono soli e noi dobbiamo spiegargli perché non l’abbiamo salvata.