L’accessibilità è prevista, ma non funziona. L’ascensore dell’asilo di Sarzanello è ancora fuori uso, nonostante i fondi comunali predisposti negli scorsi mesi per il restauro dell’impianto – rotto da dieci anni - che avrebbe dovuto funzionare già nei primi mesi del 2024.
La necessità di aggiustare l’ascensore nasce lo scorso anno, su richiesta della famiglia di un alunno, Andrea di 5 anni, di cui abbiamo già parlato precedentemente, che a causa di disabilità motorie non può salire le scale autonomamente.
Per i bambini della scuola, in particolare per la classe di Andrea, è stato attuato un progetto, inclusivo di psicomotricità (qui tutte le informazioni), che per il primo anno è stato interamente finanziato dalla famiglia del piccolo, mentre per questo la scuola ha reperito fondi comunali acquistando di per sé il corso.
La sala adibita al corso di psicomotricità tenuto da Zahydeé Barreto è situata al piano superiore e avrebbe dovuto ospitare i bambini nel periodo febbraio-maggio. Le tempistiche sono slittate proprio a causa dell’ascensore e infatti il progetto è stato congelato “la ditta per l’ascensore ha fatto l’ordine per i pezzi solo a febbraio – ha spiegato la mamma di Andrea, Claudia - i pezzi ordinati dovevano arrivare a fine febbraio ma ad oggi non abbiamo notizie. A fine aprile mi sono rivolta al Comune per affermare che non avevo intenzione di far perdere ad Andrea e agli altri bambini la possibilità di fare psicomotricità perché non c’era l’ascensore. La risposta è stata che ci avrebbero pensato loro con ausili specifici per portare Andrea al piano”.
Il Comune si è così messo in contatto con la PA di Sarzana per avere il cingolato che doveva portare Andrea al piano superiore, l’ausilio però “non andava bene perché Andrea non era in sicurezza dal momento che era calibrato sugli adulti e non adatto ai bambini”. Lo scorso anno Andrea, per poter partecipare al corso, pensato proprio per lui e che ha giovato a tutta la classe, è stato portato in braccio, su e giù per le scale dalle insegnanti. Quest’anno però, essendo cresciuto, il rischio sarebbe diventato ancora più grande.
Dopo i ripetuti solleciti da parte della famiglia che scrive tramite e-mail agli uffici comunali competenti, in virtù dell’inizio del progetto previsto per il 7 maggio, allegando le foto dell’ausilio non adeguato per il proprio figlio e specificando che la soluzione tecnica proposta per il superamento delle barriere architettoniche esistenti da anni nella Scuola di Sarzanello e mai risolte, non è sufficiente: “…ad oggi non risultano pervenuti i pezzi necessari a mettere in funzione la piattaforma elevatrice, nella giornata di ieri ho inviato a mezzo email, informativa circa la non corretta situazione di stabilità del bambino sul sistema di trasporto proposto dal Comune ( ovvero cingolato per adulti non idoneo al trasporto di bambini), ad oggi a seguito di detta e-mail la Famiglia non ha ricevuto nessuna comunicazione in merito”.
È seguita anche una comunicazione da parte della scuola indirizzata agli uffici comunali competenti, nella quale si attesta che l’inizio del progetto è stato possibile grazie alla presenza di Claudia che “ha preso in braccio il proprio figlio e salendo le scale con lui, lo ha portato al piano superiore. Alle 11.15 (termine del corso) la mamma di Andrea tornerà per riportare il figlio al piano terra, sempre tenendolo in braccio e facendo 5 rampe di scale”.
“Io e il papà siamo andati nuovamente in comune per denunciare l’accaduto e abbiamo specificato che, se non avessero trovato una soluzione avremmo fatto una denuncia alla procura della Repubblica”. Il Comune ha adottato così, temporaneamente o forse, permanentemente, una nuova soluzione per colmare la mancanza dell’ascensore. “Lo scorso mercoledì (il 15 maggio) – prosegue Claudia - hanno proposto di fare psicomotricità al centro volley del Miro Luperi portando i bambini con i pullman”. L’incontro, a detta della psicomotricista, è andato molto bene e la lezione si è svolta al meglio, nonostante lo spostamento dei bambini dall’asilo e l’allungamento dei tempi.
Il problema però continua a persistere, dal momento che Andrea, non solo non può accedere al piano superiore, ma non può nemmeno uscire in giardino perché mancano i “camminamenti” idonei, sia per la zona giardino che per quella che va dal cancello d’ingresso al portone d’entrata della scuola, perché come spiega Claudia “la strada è composta da ghiaino e il sistema di postura di Andrea non gli permettere di evacuare dall’edificio in caso di pericolo o necessità”.