La comunità di Calice al Cornoviglio si trova ad affrontare una grande sfida dovuta all'improvvisa interruzione della strada provinciale SP8, vitale per il collegamento con il fondovalle. La frana del 2 maggio ha isolato la nostra comunità, impattando significativamente sulla vita quotidiana di circa 350 persone.
Le strade alternative, praticabili ufficialmente, per collegarsi al resto del mondo allungano di non poco i tempi di percorrenza.
In particolar modo si pone il problema di eventuali soccorsi ma non solo.
Persone anziane e invalidi bisognose di assistenza e compagnia costante rischiano di essere abbandonate da chi per anni se ne prendeva cura. Un grande aiuto è arrivato dalla Croce Rossa che si è mobilitata immediatamente per il rifornimento di farmaci.
Ma ci si aspetta un riscontro dalle istituzioni e dagli esperti che si prodighino affinché venga trovata una soluzione veloce, svalicando, quantomeno la lunga burocrazia, all'italiana, che rischia di allungare di mesi la risoluzione al problema.
È essenziale venga ripristinata una via di collegamento anche in virtù dell'esistenza di una REMS. Una struttura Regionale al servizio Nazionale che va costantemente presidiata.
Non ultimo il problema del servizio pubblico interrotto.
Persone che rischiano di perdere il lavoro e bambini e ragazzi impossibilitati a frequentare la scuola in presenza.
Nel Comune sono presenti anche attività di ricezione turistica e di ristorazione che saranno costrette a chiudere i battenti.
Una strada bianca, al momento non praticabile da auto, potrebbe, ovviamente risistemata con stabilizzante, essere una valida alternativa.
Chiediamo sia presa in considerazione da chi di dovere.
Insomma, la speranza è che l'alta Val di Vara torni ad essere il nostro orgoglio e che venga data alla nostra causa la priorità che si merita.
I Franati di Calice