Il 9 maggio ricorre il giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo interno e delle stragi di tale matrice. Una ricorrenza della Repubblica Italiana istituita con la legge 4 maggio 2007 n° 56, in considerazione del fatto che il 9 maggio 1978 furono uccisi Peppino Impastato e Aldo Moro.
L'Italia si fermò nel dolore e nell'orrore per l'uccisione di uno dei suoi figli più amati e rispettati: Aldo Moro. Presidente della Democrazia Cristiana e uno dei principali architetti della politica italiana del dopoguerra, fu rapito il 16 marzo 1978 dalle Brigate Rosse. Per 55 giorni, l'Italia e il mondo intero rimasero sospesi nell'angoscia, nella speranza e nella disperazione mentre si svolgeva una drammatica trattativa per la sua liberazione.
Il corpo di Aldo Moro fu ritrovato nel bagagliaio di una Renault Rossa, una macchina che divenne simbolo di tradimento e violenza. L'Italia fu scossa fino alle fondamenta da questo atto vile e inumano, che segnò per sempre la storia del paese.
Oggi, a oltre quarant'anni dalla sua scomparsa, l'eredità di Aldo Moro è più viva che mai. Ricordiamo e onoriamo non solo il politico, ma anche l'uomo, il marito, il padre e l'amico che ha dedicato la sua vita al servizio della sua patria. Che il suo sacrificio non sia stato vano, e che possiamo imparare dalle sue lezioni di umanità, tolleranza e speranza per costruire un mondo migliore per le generazioni future.