Mercoledì 24 aprile alle ore 10 il partigiano Piero Borrotzu “Tenente Piero” sarà ricordato al Favaro, nella scuola media Cervi e poi in via Borrotzu. Nella biblioteca della scuola verrà proiettato il film “Una Storia due vite” dedicato a Borrotzu e all’altro partigiano sardo Antonio Mereu, intimo amico di Borrotzu. Interverrà il co-presidente del Comitato Unitario della Resistenza Giorgio Pagano.
Dopo l’8 settembre 1943, Borrotzu, ufficiale dell’esercito indignato per il contegno dei capi militari in fuga, fuggì da Milano con un carico di armi e raggiunse, tramite il parente Antonio Ferrari, il movimento cospirativo legato a “Giustizia e Libertà” che il colonnello Giulio Bottari stava organizzando a Vezzano Ligure. Il gruppo del “Tenente Piero” si insediò nella zona di Antessio, Airola e Chiusola, sotto il monte Gottero, e si contraddistinse per azioni valorose. Il 26 marzo 1944 caddero tre uomini del gruppo. Il 3 aprile il comando tedesco spezzino decise un grande rastrellamento in tutta l’Alta Val di Vara, a cui parteciparono i militi della X Mas.
All’alba del 5 aprile i nazifascisti giunsero a Chiusola e radunarono la popolazione per una rappresaglia. Borrotzu non venne scoperto e avrebbe potuto salvarsi. Invece, per evitare il massacro di persone innocenti, si presentò spontaneamente ai nemici. Sul piazzale della chiesa l’ufficiale tedesco diede l’ordine, eseguito da un plotone fascista, di fucilarlo. Prima di essere ucciso, nonostante la precaria condizione fisica per le percosse nel frattempo subite, Piero Borrotzu scattò sull’attenti e gridò “Viva l’Italia libera!”.
Il tenente Piero Borrotzu è stato commemorato anche lo scorso 5 aprile, in occasione dell'ottantesimo anniversario della sua uccisione, in due cerimonie solenni tenutesi a Chiusola e a Sarciara, su iniziativa delle amministrazioni comunali di Sesta Godano e Vezzano Ligure, alle quali, fra le varie istituzioni, ha partecipato anche il Comune della Spezia, rappresentato dall'assessore Giulio Guerri.