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Alla Spezia si inizia a parlare di Alta Sensibilità: che cosa vuol dire sentire tutto e senza filtri? In evidenza

di Marina Lombardi – Ti hanno mai detto che sei troppo sensibile? Troppo timida/o? Particolarmente profonda/o e emotiva/o? Noti ogni minimo dettaglio? Ti senti spesso sovraccaricata/o?

Sentire tutto in modo amplificato, è questo il principio dell’Alta Sensibilità, che irrompe sul territorio spezzino grazie all’iniziativa della Psicologa e Operatrice di Alta sensibilità Chiara Ambiel, con il suo progetto all’istituto superiore Parentucelli-Arzelà di Sarzana e i suoi “Dialoghi Sensibili” presso l’Associazione La Tavola Rotonda.

"Sensibilità non è fragilità": questo il titolo del progetto che ha coinvolto circa 140 tra studentesse e studenti delle classi del triennio dell’istituto, da novembre a maggio, con incontri di due ore l’uno, una o due volte la settimana. Durante questi incontri, svolti rigorosamente in cerchio per abbattere la barriera tra i partecipanti “ho invitato i ragazzi a riflettere sulla sensibilità, fornendo loro delle informazioni teoriche per spiegare l’Alta Sensibilità” ha spiegato Chiara Ambiel, la prima operatrice di Alta Sensibilità alla Spezia“si tratta di una caratteristica innata della personalità che riguarda il 15/20% della popolazione in ugual misura tra maschi e femmine e non è assolutamente una patologia”.

Parlare di sé nelle scuole è un modo per capirsi e capire gli altri, ma soprattutto per rendersi conto di quanto non si conoscano davvero le persone attorno a sé. La condivisione avviene su base volontaria e chi sente di farlo può raccontare degli spicchi della propria vita. “I gruppi sono basati su dialogo e ascolto, sono usciti contenuti molto importanti, c’è stata molta attenzione da parte di ragazzi e ragazze e in molti casi c’è stata commozione. Mi hanno chiesto di ripetere più volte questi incontri dicendomi di non aver mai conosciuto a fondo i propri compagni e di non sapere che anche loro vivessero delle situazioni di difficoltà".

"La caratteristica principale dell’Alta Sensibilità è il funzionamento percettivo differente dagli altri – spiega Chiara - le persone altamente sensibili elaborano in modo approfondito tutti gli stimoli/informazioni presenti nell’ambiente, soprattutto quelli emotivi. Elaborano tutti i dettagli tramite i 5 sensi, ma anche quelli emotivi, quindi tutto il non verbale”.

Chi possiede questa caratteristica ha gran dispendio di energie mentali “il che porta alla sovrastimolazione, con alti livelli di attivazione mentale e fisica, come battito cardiaco accelerato, mal di stomaco, tensione muscolare, emicrania. Inoltre le persone altamente sensibili sono particolarmente empatiche, una caratteristica fondamentale”.

“L’ultima caratteristica è la sensibilità agli stimoli sottili, infatti le persone altamente sensibili percepiscono i dettagli più sottili all’interno dell’ambiente, anche solo osservando. Tutto ciò non significa essere timidi o introversi, non sono concetti equiparabili”.

In generale chi è altamente sensibile ama ritagliarsi del tempo per ricaricare le energie e stare con sé stesso, necessitano di tempo per sé e hanno anche un forte legame con la natura “pensano sempre di essere sbagliate e fuori posto e di essere diverse dagli altri. Odiano i contesti in cui bisogna competere ma se messe in situazioni di sicurezza danno il 100%. Sono persone che spesso hanno rinunciato ad ascoltare i propri bisogni per anteporre quelli degli altri, che vivono o hanno vissuto cercando di soddisfare le richieste e le aspettative degli altri silenziando quello che è il loro modo di percepire e concepire il mondo”.

Avere una forte sensibilità non basta per essere classificate persone altamente sensibili, si tratta di una sensibilità che deve essere profonda, in tutti i sensi. Chiara, iscritta nell’elenco dell’associazione persone altamente sensibili, è la prima sulla provincia spezzina ed è lei stessa una persona altamente sensibile. “Mi sono sempre sentita diversa, sempre fuori posto e quando leggevo su internet la parola sensibile, mi risuonava molto. Fin da piccola, nel corso del tempo, leggevo tutto ciò che contenesse la parola sensibile, finché non mi sono imbattuta in un testo che parlava di chi sono le persone altamente sensibili. Ho iniziato a documentarmi e dopo la laurea in Psicologia ho aderito al corso di Elena Lupo, consulente italiana sul tratto dell’alta sensibilità a Bologna e ho scoperto un mondo”.

Riconoscere di avere questo tratto di personalità è importante per conoscere sé stessi e rappresenta una vera e propria rinascita “si inizia a spiegarsi tante cose a cui non si dava spiegazione, a capire il perché dei propri comportamenti e che il proprio sentirsi diversi aveva un motivo. È come se finalmente avessi un posto nel mondo, da lì rivivi tutta la tua vita. Alla luce di questa nuova chiave di lettura è possibile rileggere la propria vita ed è come tornare finalmente a casa”.  

Come è possibile quindi capire di essere Altamente Sensibili? Per fornire un supporto a chi pensa di possedere questo tratto della personalità la dott. Ambiel ha creato sia degli incontri formativi di divulgazione - il prossimo si terrà l’11 maggio presso l’APS La Tavola Rotonda alla Spezia – sia, i “Dialoghi Sensibili” dedicati a persone altamente sensibili, gruppi di incontro e aiuto per condividere risorse e difficoltà, da lei guidati.

Per informazioni e per partecipare alle iniziative è possibile contattare la dott. Chiara Ambiel tramite il sito web oppure la pagina Instagram

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