Cesare Beccaria, nacque nel 1738 a Milano, è stato un filosofo, giurista ed economista italiano, noto soprattutto per il suo lavoro pionieristico nel campo della giustizia penale. La sua opera più celebre, "Dei delitti e delle pene" (1764), ha avuto un impatto duraturo sulle teorie del diritto penale e sui sistemi giudiziari in tutto il mondo occidentale.
Raggiunse la fama “mondiale” nel 1764 con la pubblicazione del libro “Dei delitti e delle pene”, che ispirò Thomas Jefferson nella formazione delle leggi degli USA. Il contributo principale di Beccaria alla giustizia moderna è stato il suo insieme di principi fondamentali che hanno rivoluzionato l'approccio alla punizione criminale. Nel suo trattato, Beccaria ha enfatizzato l'importanza della proporzionalità tra il crimine commesso e la punizione inflitta, sostenendo che le pene dovrebbero essere proporzionate alla gravità del reato.
Oltre alla sua influenza nel campo della giustizia penale, Beccaria è stato anche un sostenitore dei principi dell'illuminismo. Ha difeso la libertà individuale, l'uguaglianza di fronte alla legge e il concetto di governo limitato. Le sue idee hanno contribuito alla diffusione dei principi democratici e dei diritti umani fondamentali.
L'eredità di Beccaria continua a essere riconosciuta e celebrata oggi. La sua visione progressista della giustizia ha ispirato riforme legali in tutto il mondo e ha lasciato un'impronta indelebile nel campo del diritto penale. Cesare Beccaria rimane quindi un'icona del pensiero illuminista e un pioniere nel campo della giustizia moderna.