Da sempre attenta alle problematiche della violenza sull'infanzia, Marina Pratici, nota saggista, critico letterario e poetessa, Cavaliere Ufficiale della Repubblica, Fondatrice e Presidente di prestigiosi Premi Letterari Internazionali, presenterà il proprio saggio NEL SEGNO DI ERODE Diritti dei Minori o Diritti Minori?, sabato 20 aprile alle Grazie, Porto Venere (sala Olivetani, ore 17,00) nell’ambito delle iniziative di PORTOVENERECULTURA, discutendone con Riccardo Balzarotti.
NEL SEGNO DI ERODE è un breve ma intenso saggio che analizza la casistica dei diritti minorili negati. L’aspetto legislativo con la definizione e l’evoluzione legislativa dei diritti umani apre il libro per portare il lettore alle finalità con cui nel 1989 nasce la convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. L’autrice fa una serie di considerazioni sulla violenza sui minori, tema difficile da trattare perché troppo spesso viene negato o minimizzato specie se si verifica tra le mura domestiche. In questo senso violenza non è solo l'abuso sessuale ma tutta una serie di violenze spesso difficili da individuare perché molto più subdole come vessazioni, maltrattamenti psicologici o anche la cosiddetta patologia della cura che consiste nella trascuratezza o nell'eccesso di cure prestati ai bambini per bisogni fisici psicologici o educativi.
Il saggio non può purtroppo non ricordare quanto sia lungo l'elenco degli abusi ai danni dei minori: dalle bambine-sposa in molti paesi africani come Bangladesh Mozambico, Niger, Sudan, Centrafrica, con conseguenze talora letali sulla loro salute, con contrazione di malattie sessuali, o morte a causa del parto; o ancora l’odiosa pratica dell'infibulazione o mutilazione genitale femminile eseguita per motivi eminenti “culturali” in Africa. E ancora: bambini mandati deliberatamente sui campi minati come apripista per altri soldati, bambini-soldato, rapiti con la forza alle loro famiglie, costretti a uccidere come “prova di coraggio” o di “affiliazione”, o semplicemente, come purtroppo documentato nella attuale guerra russo-ucraina, per far loro acquisire una diversa realtà nazionale. La vendita di bambine come in Estremo Oriente (Thailandia, Cambogia) o Sud America (Colombia, Brasile). Fenomeni come il ripugnante “bacha bazi” in Afghanistan dove la vendita di bambini avviene al mero fine di intrattenimento sessuale o il “bacha posh”, letteralmente "vestita come un ragazzo"/"abbigliata da maschio" che indica la pratica culturale di certe zone dell'Afghanistan e Pakistan in cui famiglie prive di figli maschi inducono una figlia femmina a vestire e comportarsi come se fosse un ragazzo.
E l’orrore non è dato solo da queste pratiche, ma anche dal girare la testa dall’altro lato di una parte dell’Occidente, o dal giustificarle con motivazioni vergognose del tipo è la loro cultura.