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Altri due arresti con l'accusa di truffa, fermati grazie alla prontezza di un ottantenne In evidenza

Il pensionato non è caduto nell'inganno e ha chiamato la polizia. I due uomini finiti in manette sarebbero arrivati da Napoli alla Spezia (guidando senza patente) appositamente per compiere truffe.

Nel pomeriggio di ieri, martedì 13 febbraio, gli uomini e le donne della Squadra Mobile della Questura spezzina hanno arrestato, in flagranza di reato, due uomini resisi responsabili in concorso tra di loro e con un altro soggetto ancora da identificare, del reato di truffa aggravata nei confronti di una persona anziana.

Nell’ultimo periodo si è registrato un incremento delle truffe telefoniche, soprattutto in danno di anziani, poste in essere ingenerando nelle vittime il timore di un pericolo immaginario ovvero l’erroneo convincimento di assecondare le richieste di un’autorità o di familiare. Il comune denominatore è che l’autore della truffa telefonica, dopo aver vinto la diffidenza delle vittime, le induce a consegnare denaro e preziosi ad un complice.

Per prevenire questi insidiosi reati è stata effettuata una mirata campagna di informazione, illustrando le più diffuse tecniche utilizzate per consumare queste truffe, fornendo consigli per evitarle e raccomandando, nei casi sospetti, di contattare il numero di emergenza “112”.

Tale strategia si è rivelata ancora una volta fruttuosa visto che nel primo pomeriggio di ieri è arrivata alla Centrale Operativa della Questura della Spezia una chiamata da parte di un pensionato, ottantottenne, che segnalava di essere vittima di un tentativo di truffa.
Precisava che due persone, che si sono presentate rispettivamente per un “maresciallo” ed un “avvocato”, gli avevano riferito che il figlio era stato “fermato” dalle forze dell’ordine per aver causato un grave incidente stradale con feriti e che, per evitare più gravi conseguenze giudiziarie, avrebbe dovuto consegnare soldi e preziosi ad un incaricato che, di lì a breve, si sarebbe presentato presso il domicilio per ritirarli.

Gli agenti della Squadra Mobile si sono recati immediatamente sul posto e, mentre un agente saliva nell’appartamento dell’uomo per seguire lo sviluppo della tuffa telefonica ancora in atto, gli altri operatori effettuavano un discreto servizio di appostamento, riuscendo così ad individuare un’autovettura sospetta, con a bordo due uomini.
Parcheggiata l’auto i due a piedi hanno controllato la zona, evidentemente per verificare non vi fosse la presenza di forze dell’ordine.
Trascorsi una decina di minuti sono entrati in azione: un uomo saliva nell’abitazione, suonava alla porta dell’anziano, ritirava il denaro ed i preziosi richiesti durante la truffa telefonica e scendeva subito dopo in strada, dove il complice era rimasto in attesa fungendo da  palo.

Entrambi sono stati bloccati mentre si allontanavano dal posto ed identificati per un ventiquattrenne ed un trentaduenne, entrambi di origine campana, già gravati da precedenti di polizia.
Il ventiquattrenne, che era salito nell’appartamento, aveva ancora tra le mani il provento della truffa: alcune banconote delle quali gli agenti della Squadra Mobile avevano preventivamente annotato i numeri seriali, nonché alcuni preziosi appartenuti alla moglie del soggetto truffato, che venivano restituiti all’avente diritto.

E' stato inoltre accertato che entrambi, sprovvisti di patente di guida, avevano percorso centinaia di chilometri a bordo di un’autovettura noleggiata da un altro pregiudicato campano, partendo appositamente da Napoli per raggiungere La Spezia e consumare truffe in città.
Al ventiquattrenne, che era stato visto arrivare sul posto alla guida dell’auto, è stata anche contestata la sanzione amministrativa ai sensi del Codice della Strada per guida senza patente.

A bordo dell’auto è stata rinvenuta anche una modica quantità di due diversi tipi di droga, hashish e marijuana, che veniva sequestrata in via amministrativa al ventiquattrenne, che dichiarava averla detenuta per uso personale e, pertanto, segnalato anche per la violazione del disposto di cui all’art. 75 del Testo Unico delle Leggi in materia di Sostanze Stupefacenti D.P.R. 309/90.

Stante la flagranza del reato, i due giovani sono stati arrestati e, assolte le formalità di rito, portati presso la Casa Circondariale Villa Andreino, a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.
La posizione degli arrestati - ai quali viene contestato il reato di truffa aggravata in concorso - è ora al vaglio del sostituto Procuratore della Repubblica e poi del Giudice del Tribunale della Spezia, per una puntuale analisi delle condotte e responsabilità di ciascun indagato nel corso dell’udienza di convalida.

È fatta salva in ogni caso - in base agli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea - la presunzione di innocenza delle persone sottoposte ad indagini preliminari, che possono far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede.

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