Sabato 11 Novembre, in Mediateca, si è tenuto un convegno dal titolo “Fibromialgia: l’armatura invisibile” organizzato dall’associazione nazionale Comitato Fibromialgici Uniti – Italia O.d.V.
Il convegno ha visto avvicendarsi al tavolo dei relatori – oltre al direttivo del CFU-ITALIA e alla referente locale Gianna Taverna – i reumatologi Alice Parma e Leonardo Incerti Vecchi, la psicologa e psicoterapeuta Claudia Frandi, la responsabile della Terapia Antalgica Maria Rossi, la biologa nutrizionista Alessandra Di Sibio per la parte medica, e il Presidente del Consiglio Regionale Gianmarco Medusei, il consigliere regionale Stefano Balleari e l’assessore ai servizi sanitari del Comune della Spezia Giulio Guerri, intervenuto anche in rappresentanza del sindaco Pierluigi Peracchini.
L’elemento più rilevante, quasi inaspettato, è stata la grande partecipazione: hanno assistito al convegno oltre 150 persone, la Mediateca era stracolma, non era possibile trovare un posto libero. Grande l’interesse e la partecipazione riscontrati.
Tra il pubblico medici, professionisti delle varie specialità che intervengono nella cura della fibromialgia, amministratori locali ma, soprattutto, moltissimi pazienti fibromialgici accompagnati dai loro famigliari.
Questo è un particolare su cui riflettere: i famigliari non erano presenti per passare il tempo, ma per capire. Noi malati fibromialgici stentiamo a farci comprendere sia dalla famiglia, sia sul lavoro, sia da alcuni medici ancora restii a informarsi sulla patologia.
Un compagno, marito, genitore, ecc., spesso ha difficoltà a credere alla nostra sofferenza perché tutti gli esami clinici a cui ci sottoponiamo non evidenziano patologie, portando chi ci sta vicino a credere che la nostra sia depressione o – nel peggiore dei casi – pigrizia. E’ questo il motivo per cui la presenza dei familiari è stata importante, un’occasione preziosa per dare dignità alla nostra condizione.
Questa così grande partecipazione significa che, organizzando questo convegno, abbiamo intercettato e incontrato un bisogno profondo di molte persone fibromialgiche che, per un giorno, si sono sentite finalmente protagoniste e comprese, sentendo parlare di loro con rispetto, professionalità e competenza, empatia.
Quest’affluenza straordinaria deve essere vista come un chiaro messaggio che non deve cadere nel vuoto. Chiediamo, quindi, alle autorità sanitarie, alle amministrazioni comunale e regionale (che peraltro già ci supportano molto), ai medici specialisti e ai medici di base che sono il nostro primo riferimento, di non lasciare inascoltato questo segnale forte, carico di dolore e di speranza, e di fare il possibile per venire incontro ai nostri bisogni.
Non c’è più tempo per chiudere gli occhi di fronte a questa sofferenza.
Gianna Taverna
Referente per La Spezia e provincia Comitato Fibromialgici Uniti - Italia o.d.V.