Nel pomeriggio di ieri una pattuglia di motociclisti della Polizia Locale, mentre pattugliava il centro cittadino, veniva fermata in Via dei Mille da un cittadino che intendeva denunciare il furto del proprio costoso cellulare, avvenuto poco prima all’interno di un vicino fondo commerciale che stava ristrutturando. Il denunciante, raccontava agli agenti di aver appena chiamato il proprio numero e dall’altra parte aveva risposto uno straniero che parlava con frasi in francese ed arabo, col quale si era messo d’accordo per un incontro allo scopo di tornare in possesso del telefono, essenziale ausilio per la propria attività lavorativa.
Immediatamente la pattuglia di motociclisti richiedeva il supporto di un’altra pattuglia di agenti in abiti civili, che si appostava per assistere all’incontro tra i due e cogliere quindi il probabile responsabile del furto in flagranza. Il giovane in possesso del telefono veniva quindi bloccato dagli operatori in borghese quando incontrava la vittima, mentre teneva ancora in mano lo smartphone di provenienza furtiva. Gli ulteriori accertamenti svolti all’interno del Comando, permettevano di accertare che si trattava di un trentenne algerino, senza precedenti ma clandestino sul Territorio Nazionale, che però emergeva avesse acquistato poco prima il costoso cellulare pagando ad un connazionale la cifra di 40 euro. In realtà proprio tale circostanza rafforzava la sua responsabilità penale per il reato di ricettazione, punito più gravemente rispetto a quello di furto.
Gli agenti quindi, completate le indagini, formalizzavano a carico del soggetto la denuncia all’Autorità Giudiziaria per il grave reato di ricettazione, che prevede la reclusione da due ad otto anni e la multa da euro 516 a euro 10.329. A carico dell’indagato anche la denuncia per essere irregolarmente presente in Italia.