E' morto, a 74 anni, uno dei più noti avvocati spezzini, Paolo Barbanente. Professionista molto apprezzato, è stato un esempio per molti giovani che negli anni hanno intrapreso questa carriera ed è stato sempre molto stimato dai colleghi, non solo per la propria preparazione giuridica, ma prima ancora come uomo.

Così lo ricorda, commosso, il collega Massimo Lombardi: "Ci ha lasciato un grande penalista ed un uomo vero, l'avvocato Paolo Barbanente, che si è sempre distinto nelle aule dei Tribunali italiani per il modo in cui interpretava il ruolo di difensore in ambito penale; lo connotava una preparazione giuridica e culturale eccellente, unita ad un garbo istituzionale non comune ed un rispetto straordinario per i giudici, i colleghi e tutti i protagonisti del processo che gli è sempre valso il rispetto di tutti. Raffinato cultore del diritto sapeva rapportarsi alla pari con chiunque incontrava sul suo cammino, anteponendo umiltà e valori forgiati dalla Costituzione. Negli ultimi anni una passione per il mondo della natura aveva permeato il suo vivere, sapeva immergersi in percorsi lontani dalla presenza umana per cogliere l'essenza dei boschi e delle creature viventi che li popolano, i lupi in particolare, a cui recentemente aveva dedicato un libro molto interessante. Lascia un vuoto enorme in chi gli ha voluto bene e tanti esempi umani e professionali a cui tendere. Vicinanza alla famiglia".

Con questo messaggio su Facebook, invece, lo ricorda la Camera Penale della Spezia: "Ci ha colti, improvvisamente, la prematura scomparsa di Paolo Barbanente, Avvocato, Presidente della nostra Camera Penale, Amico.
Siamo sgomenti e addolorati per la perdita di un Uomo che ha saputo essere per tutti noi una fonte di ispirazione ed esempio.
Il suo raro ed energico coraggio difensivo era accompagnato da una levità e una gentilezza che hanno sempre caratterizzato il suo agire, come Uomo e come Avvocato. In Paolo abbiamo conosciuto una figura poliedrica di intellettuale guidata da una intelligenza sottile e da una innata eleganza, accompagnata, sempre, da una inesauribile curiosità che lo rendeva capace di ascoltare e comprendere le vicende umane di chi ha avuto il privilegio di incontrarlo.
Rimarranno indelebili, nella memoria di chi ha avuto la fortuna di ascoltarli e nelle pagine dei suoi numerosi libri, i racconti di Paolo capaci di dipingere la storia della nostra città, le battaglie processuali che lo hanno visto protagonista e le meraviglie della natura nelle quali ha sempre trovato sicuro rifugio.
Da oggi ci accompagnerà il dolore della consapevolezza di non poterlo più incontrare, e ascoltare, nella Aule del Tribunale ma con la assoluta consapevolezza che in quelle stesse Aule sarà vivo il ricordo dell’esempio che Paolo ci ha lasciato dell’esercizio, nelle forme più alte, dell’Arte del difendere.
Proveremo, ancora una volta, a essere all’altezza del tuo esempio.
Ciao Presidente, ciao Paolo".