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Dallo Scheletrone al Masterplan: la Palmaria tra timori e rilancio In evidenza

di Alice Tintori - Lo Scheletrone rappresenta il passato che nessuno voleva per la Palmaria, a 14 anni esatti dal suo abbattimento la redazione della Gazzetta della Spezia s'interroga sul futuro dell'isola.

Oggi, 22 maggio 2023, è il quattordicesimo anniversario dell’abbattimento dello Scheletrone, ecomostro che sfigurava il volto della Palmaria.
Si trattava di un fabbricato composto da due edifici a gradini muniti di un cortile con ascensore e da una zona antistante allestita con giardino e piscina per bambini, mentre nella parte frontale era previsto un ristorante all’aperto con annesso un giardino coltivato.
Il 30 agosto del 1968 venne rilasciata la licenza di costruzione, per poi effettuare il sequestro penale del cantiere da parte della Pretura della Spezia nel 1971, confiscandone la licenza edilizia e la relativa documentazione.
Questo scandalo edilizio ebbe inizio quasi per caso, con un infortunio sul lavoro, che portò alla luce una serie di irregolarità amministrative.
Le vicende che riguardano le pratiche burocratiche per l’abbattimento di questo “mostro dell’edilizia” sono state molto travagliate, fino all’arrivo delle 10 del mattino del 22 maggio 2009, in cui finalmente lo Scheletrone venne abbattuto.

Ora si ricorda la vicenda dello Scheletrone, alla luce del lancio di un nuovo Masterplan, un “piano generale” realizzato con fini di rilancio e riqualificazione della Palmaria, approvato in Cabina di regia da Regione Liguria, Comune di Porto Venere, Ministero per i Beni e le attività culturali e Marina Militare.
Il piano previsto avrebbe come obiettivo lo sviluppo sostenibile dell’isola e la tutela della sua ricchezza paesaggistica, un rilancio sotto i punti di vista ambientali, turistici ed enogastronomici.
Infatti, il Masterplan della Palmaria si propone come un progetto identitario, con lo scopo di rafforzare il senso di comunità, un modello di sviluppo, con la convivenza di ecosostenibilità e valorizzazione turistico-territoriale e un processo di ricrescita dell’isola.

Questi obiettivi verrebbero perseguiti attraverso delle azioni strategiche: come la rifunzionalizzazione delle ex fortificazioni, la sistemazione degli approdi e realizzazione di un centro di educazione al mare e alla vela, la realizzazione di due punti informativi attrezzati, la sistemazione del Capo sud dell’isola, la valorizzazione della rete sentieristica e dei punti panoramici, la promozione di un sistema di mobilità elettrica e la sistemazione degli immobili di proprietà della Marina Militare.
Il progetto viene sostenuto fortemente anche da Regione Liguria e dal presidente Giovanni Toti, il quale sottolinea le necessità di valorizzare al massimo le espressioni del territorio.

Alla luce di quello che sta succedendo e del passato in cui l’isola ha visto la costruzione e l’abbattimento dello Scheletrone, alcuni gruppi di cittadini e ambientalisti si sono opposti all’attuazione del progetto, sostenendo la necessità di preservare l’isola, una piccola porzione di territorio sfuggita alla produttività e alla speculazione edilizia.
Infatti, il Masterplan viene criticato aspramente, soprattutto sotto gli aspetti ambientali ed economici, in quanto si sostiene che lo Studio non sia supportato da adeguati approfondimenti in merito alla sostenibilità ambientale e si sottolinea il fatto che gli edifici che verrebbero “recuperati” sono ormai divenuti ruderi, che andrebbero abbattuti e ricostruiti. Inoltre, gli oppositori sostengono che non sia stato dimostrato che la ricaduta di interesse pubblico degli interventi rientri nel bilancio economico.

Per avere un'anticipazione sui lavori di riqualficazione della Palmaria abbiamo invitato l'imprenditore Raffaele Paletti, già proprietario del Grand Hotel Porto Venere e proprietario dei terreni dell'isola, per spiegarci meglio quale sarà il progetto dello stabilimento balneare e quali vantaggi ritiene che apporterà all'isola e al turismo locale.

 

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