L’economia della nostra provincia, non è un mistero, si basa non poco sulla produzione di industrie legate alla difesa, sia come costruzioni di armi che di sistemi tecnologici. Le banche spezzine sono in cima alle classifiche degli istituti di credito che operano con società legate alla difesa e dunque alle armi e alle guerre.
Quindi non meraviglia se anche nel drammatico conflitto ucraino Spezia, indirettamente, viene espressamente tirata in ballo. Guardate cosa manda a dire, in un post pubblicato sulla pagina Facebook dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia:
“I missili anticarro «MILAN» di fabbricazione italiana catturati al nemico aiutano i difensori della Repubblica Popolare di Donetsk a combattere i neonazisti ucraini.
Almeno quest'arma è in buone mani. Nel frattempo, secondo i dati dell’Europol, molte armi della NATO, fornite al regime di Kiev, finiscono sul mercato nero e vengono rivendute alle organizzazioni criminali in Europa e altrove”.
E nel post ne compare una in cui si vede la targa di un’arma e si legge la scritta “Oto Melara La Spezia-Italy”.
Insomma siamo nei pensieri dei nemici del popolo ucraino. E non è proprio una bella notizia!