La questione della violenza sui minori nello sport è purtroppo tornata recentemente alla ribalta dopo le affermazioni di alcuni ex atleti, confermando che si tratta di un tema molto attuale sul quale non è possibile abbassare la guardia. Le diverse forme di violenza e abusi che siano fisici, psicologici o sessuali, commessi nei confronti di minori, purtroppo non risparmiano l’ambito sportivo.
Un’indagine in 6 Paesi europei rivela che una buona parte degli intervistati ha vissuto almeno un’esperienza legata alla violenza nel contesto sportivo prima dei 18 anni. A differenza di ciò che avviene fuori dall’ambito sportivo, la maggioranza delle vittime sono di sesso maschile.
La violenza può manifestarsi in diversi modi, talvolta difficili da identificare. Alcuni segnali che possono indurre a pensare che un atleta abbia subito un abuso o violenza possono essere cambiamenti d’umore, diminuzione dell’interesse verso la pratica sportiva, una diminuzione delle prestazioni, la riluttanza a partecipare agli allenamenti, segni fisici o infortuni ripetuti. Nessuno di questi segnali costituisce in sé una prova lampante di abuso o violenza, ma se si manifestano è necessario condurre un’indagine più approfondita. La collaborazione tra le Associazioni Sportive e le famiglie anche nell’ottica di prevenire, è fondamentale.
La UISP Nazionale ha quindi evidenziato la necessità di mettere in campo azioni concrete che permettano lo svolgimento dell’attività sportiva in un ambiente sereno, protetto e tutelante, garantendo la protezione, il sostegno, la cura e il benessere generale di tutti i giovani atleti. Per far fronte a questa emergenza, la UISP Nazionale è partner con il ‘Centro Sportivo Italiano’ del Progetto “STePS– Un passo Avanti per la Costruzione di un Sistema di Tutela e Protezione dei Minori nello Sport” promosso da ‘Save The Children’. Il Progetto è realizzato con il contributo del ‘Dipartimento per le Politiche della Famiglia’ del Consiglio della Presidenza dei Ministri.
La Uisp è impegnata in questo ambito già da tempo: nel 2003 ha infatti predisposto la ‘Carta dei diritti dei bambini e bambine nello sport’ e nel 2012, in collaborazione con Save the Children, si è dotata di una propria policy in tal senso. Inoltre, dal 2017 inserisce nei propri percorsi formativi obbligatori il tema della policy, il codice di condotta e la prevenzione, per rafforzare la consapevolezza, sia all’interno della propria organizzazione che nelle reti territoriali, dell'applicazione di misure di protezione e di tutela per i minorenni.
“UISP è quotidianamente impegnata nella tutela dei minori in ambito sportivo e sociale, fa parte della nostra essenza di sport per tutti. È necessario che atlete ed atleti frequentino spazi sicuri, con personale e istruttori formati, consapevoli delle buone pratiche educative e che i loro genitori ripongano quindi una serena fiducia nelle società sportive" ha dichiarato Alessandro Sturlese Segretario Generale UISP La Spezia e Valdimagra.
Il Progetto “STePS”, che rappresenta un ulteriore passo avanti in questa direzione, mira a costruire un sistema di tutela e protezione dei minorenni nello sport, promuovendo la prevenzione e protezione dei giovani atleti da qualsiasi forma di maltrattamento, violenza e abuso.
Il progetto è strutturato su tre pilastri: la costruzione di policies, procedure e strumenti per la tutela contro maltrattamento e abuso di bambini e bambine in ambito sportivo; la formazione degli operatori/professionisti sugli standard e procedure da applicare e la sensibilizzazione di giovani e adulti sulla tematica; il rafforzamento della consapevolezza delle organizzazioni sportive rispetto al proprio ruolo nel garantire misure di tutela e protezione e nell’influenzare le proprie reti territoriali nell’applicazione di tali misure.
Dopo alcuni incontri preparatori, la prima fase è iniziata a novembre con il coinvolgimento dei Comitati UISP di Genova e La Spezia. Sono stati incontrati bambini, bambine e adolescenti delle società sportive UISP che si sono rese disponibili ed è stato chiesto loro come vivono la palestra e le attività sportive che svolgono. Sono stati coinvolti atleti di varie discipline, dalla voga alle arti marziali e il basket.
L’obiettivo degli incontri è stato quello di capire cosa le società sportive mettono in campo per garantire la tutela dei minori e cosa può essere fatto di più.
La seconda parte del progetto inizierà a gennaio con il percorso formativo volto a sensibilizzare operatori e dirigenti delle società riflettendo anche sulle attuali policies applicate attraverso casi pratici e facendo tesoro di quanto emerso dagli incontri con i ragazzi nella prima fase. La terza fase prevede, infine, la predisposizione di policies e codici di comportamento, basandosi sugli incontri di confronto tra le società sportive coinvolte nel progetto e sulle buone pratiche individuate. Le procedure dovranno rispettare gli standard internazionali ed essere chiare e comprensibili.
Verrà quindi predisposto un vero e proprio toolkit che sarà poi diffuso a livello nazionale.
Il Progetto è stato presentato presso la sede spezzina della UISP in Via XXIV Maggio. Oltre ad alcuni rappresentanti di 'Save The Children' erano presenti il Segretario Generale UISP La Spezia e Valdimagra Alessandro Sturlese, Andrea Dreini Responsabile Nazionale del Settore Pallacanestro UISP e le Società Sportive 'Unione sportiva' di Genova Sestri Ponente, 'Aragno Rivaloresi – Pallanuoto' di Genova e la 'Borgata Marinara La Spezia Centro'.