Accompagnati dal Comandante della Base Aeromobili della Guardia Costiera C.V. Giuseppe Troina sono stati ricevuti dal sindaco di Sarzana Cristina Ponzanelli che li ha ringraziati a nome della comunità sarzanese tutta. Sono i militari dell'equipaggio dell'elicottero della Guardia Costiera di base a Sarzana insignito dallo Stato Maggiore della Marina della Medaglia di Bronzo al Merito di Marina che nell'agosto del 2021 riuscirono a trarre in salvo un turista torinese.
"Salvare una vita rappresenta l'atto di più grande valore di cui possa fregiarsi un militare - dichiara il sindaco Cristina Ponzanelli. - Siamo orgogliosi di ospitare a Sarzana una base tanto importante quanto presente nel territorio per operazioni eroiche come questa, premiata dalla Medaglia di Bronzo al Merito di Marina. E' un orgoglio essere loro concittadina”.
"E' un orgoglio per la città e per il consiglio comunale partecipare al doveroso encomio nei confronti delle gesta eroiche dei nostri militari" dichiara il Presidente del Consiglio Comunale Carlo Rampi. L'episodio, emblematico della prontezza operativa, del coraggio e della grande capacità di coordinamento degli equipaggi della Guardia Costiera, risale all’agosto del 2021 quando un turista torinese rimase aggrappato alla scogliera, nel tratto di costa tra Manarola e Corniglia, per ore. Alle 21.30 di quella sera, a seguito di attivazione tramite il numero unico delle emergenze, si attivò l’intera macchina dei soccorsi coordinati dalla S.O. della D.M. di Genova. Le ricerche durarono fino a mezzanotte, quando il giovane fu avvistato e tratto in salvo dall’aeromobile della Guardia Costiera.
L’equipaggio dell’aeromobile, costituito dal capo equipaggio C.F. (CP) Pil. Antonio TROISI, secondo pilota T.V. (CP) Pil. Damiano Castiello CATALANO, operatore di volo Lgt. Np/Ov Enrico CRISCUOLO e l’aerosoccorritore Sc. Scelto Np/Ov-ars.M Marco RESTIVO, con estrema professionalità e perizia portò a compimento un soccorso difficilissimo segnato da una forte risacca creata dal mare forza 5, con onde fino a 4 metri ed il forte vento di libeccio che soffiava a 70 km orari, impedendo ad altri mezzi navali di avvicinarsi al costone della parete rocciosa. A rendere il tutto ancora più complicato le scarsissime condizioni di visibilità dell’area.