Lunedì 11 luglio alle ore 18,00 in piazza Mentana davanti al Teatro Civico si terrà il presidio "Energia nucleare civile né fonte verde né fonte pacifica” promosso dalle associazioni spezzine che da mesi svolgono il presidio settimanale “Cessate il fuoco! Se vogliamo la Pace, prepariamo la Pace”.
Al Presidio, che si terrà nella forma di “assemblea aperta e confronto pubblico” interverrà Stefano Sarti di Legambiente che introdurrà il tema: perché è sbagliato l’inserimento dell’energia nucleare fra le fonti “verdi” e il suo collegamento con la guerra atomica.
Spiegano gli organizzatori del presidio: "Già nell’appello inviato agli eurodeputati nel febbraio scorso perché si opponessero all’inserimento del nucleare nella tassonomia delle fonti “verdi” (approvato invece il 7 luglio scorso) si sottolineavano i seguenti aspetti critici:
- L’energia nucleare non è una fonte di energia rinnovabile: infatti l’uranio e il torio, elementi indispensabili anche per i cosiddetti reattori di quarta generazione, è presente sulla terra in quantità limitate
- Non è vero che l’energia nucleare sia priva di emissioni di CO2: considerando l’intero ciclo, dall’estrazione dei materiali radioattivi, alla costruzione della centrale e alla sua dismissione.
- I rischi di incidenti nucleari sono già stati gravi e catastrofici. Saranno ulteriormente accresciuti da eventi naturali estremi per i cambiamenti climatici.
- Le scorie nucleari restano radioattive per decine o centinaia di migliaia di anni e a tutt’oggi non esiste al mondo una soluzione adeguata e già operativa per il loro stoccaggio.
- Il costo dell’energia nucleare è oggi più del doppio di quello da fotovoltaico.
- In un mondo di guerre e di conflitti, la diffusione dell’energia nucleare favorisce la proliferazione di armamenti nucleari e di prodotti fissili e/o radioattivi utilizzabili a fini terroristici, con conseguenze gravissime per l’intera umanità. Essa crea la base tecnica di materiale fissile potenzialmente impiegabile, con successive lavorazioni, per usi militari, in primo luogo da parte di attori statali alla ricerca di “grandeur” a livello globale o regionale.
Gli organizzatori, inoltre, ricordano che "sabato 23 luglio, anche alla Spezia, si terrà la giornata di mobilitazione di Europe for Peace, con iniziative in tutte le città italiane, per ribadire la richiesta che tacciano le armi e si apra subito il negoziato. Il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato e avviare un percorso per una conferenza internazionale di pace".
Il Presidio è promosso da:
ACLI, ANPI, ARCI, Archivi della Resistenza, Associazione Culturale Mediterraneo, Associazione Amici di Padre Damarco, Associazione di solidarietà al popolo Saharawi, Associazione Murati Vivi, CGIL, Chiesa Battista, Chiesa Metodista, Circolo Pertini, Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, Comitato Acqua-benecomune, Emergency, Gruppo di Azione Nonviolenta, Informazione Sostenibile, Legambiente, Magazzini del mondo, Non una di meno, Libera, Rifondazione Comunista, Unione Donne Italiane, Unione degli Studenti.