La RSU della BU Sistemi di Difesa apprende con stupore delle dichiarazioni rilasciate sabato 9 aprile dall’A.D. Alessandro Profumo alla stampa tedesca: «Con Knds abbiamo sempre avuto un rapporto molto solido e costruttivo. Dal mio punto di vista saremmo il partner ideale per loro». Non comprendiamo a quali rapporti l’A.D. si riferisca (forse ha usato il plurale maiestatis?), in quanto Oto Melara e Wass non hanno mai avuto rapporti con KNDS, che rappresenta un concorrente nel settore dei veicoli terrestri.
Le dichiarazioni dell’A.D. dimostrano invece ancora una volta l’intenzione di sbarazzarsi della nostra BU al solo scopo di fare cassa, senza nessun progetto industriale ne strategico. Tanto più dopo le dichiarazioni dell’A.D. di KNDS Frank Haun in merito al carro europeo MGCS al sito Wirtschaftswoche che sostiene che il progetto per l’Mgcs deve essere gestito esclusivamente da Knds: “La responsabilità del sistema” deve, infatti, spettare a “un’unica azienda”. “Una volta completati gli studi sull’architettura del sistema, potremmo aggiungere più partner”, ha osservato l’Ad di Knds, e ripartire i costi di sviluppo, stimati in 1,8 miliardi di dollari fino al 2028. In pratica l’A.D. auspica, in totale spregio delle indicazioni avute dal Governo, principale azionista di Leonardo, di cedere la BU Sistemi di Difesa ad un’azienda che dichiara chiaramente che sul progetto e sulla gestione del carro europeo l’Italia non avrebbe voce in capitolo, ma anzi dovrebbe pure pagarne i costi di sviluppo!
È questo quello che l’A.D. ha in mente quando sostiene che la vendita serve a valorizzare Oto Melara e Wass? Nell’assemblea aperta del 4 marzo 2022 illustri parlamentari spezzini, la Regione Liguria, il Comune e tutte le forze politiche si sono espresse in modo unanime contro la vendita di Oto Melara e Wass, a partire dal Sottosegretario alla Difesa Stefania Pucciarelli, posizione confermata anche dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando il 13 marzo.
Come è possibile che l’A.D. continui a parlare di cessione di un’azienda strategica come la BU Sistemi di Difesa (anche se mascherata da collaborazione) in contrasto alle indicazioni dell’azionista (il Governo) e senza garanzie sulla sovranità tecnologica dell’Italia? Come RSU siamo consapevoli che il futuro della Difesa guarda all’Europa, ma non è possibile diventare dipendenti da società estere per tecnologie che possediamo e sulle quali siamo in grado di competere alla pari; non a caso l’interesse dei possibili acquirenti per la nostra azienda è così elevato.
Non possiamo permettere la cessione di un patrimonio tecnologico di eccellenza mondiale e strategico per il Paese a seguito dell’esigenza di Leonardo di fare cassa. Chiediamo alla politica ed al Governo di difendere le nostre competenze e le nostre tecnologie, che non vengano cedute a società estere che hanno interesse solamente ad eliminare un concorrente, con l’applicazione della Golden Power. Chiediamo che la BU Sistemi di Difesa abbia un ruolo da protagonista nel processo di creazione della Difesa Europea, che non vengano disperse le competenze progettuali e tecnologiche e che vengano mantenuti i 4 siti e l’occupazione.
Il paradosso di questa vicenda è che ci troviamo a chiedere al Governo di difenderci da chi dovrebbe valorizzarci ed invece non ha altro scopo se non quello di vendere i gioielli di famiglia! Come è possibile che un’Azienda, dove lo Stato è azionista di riferimento, non segua le indicazioni del Governo e agisca in contrasto con l’interesse strategico del Paese?
RSU Leonardo BU Sistemi di Difesa, sito della Spezia