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Santo Stefano, area ripulita e bonificata dopo un decennio di degrado (foto) In evidenza

Dovevano esservi costruite delle villette a schiera, ma dopo il fallimento della ditta esecutrice dei lavori c'erano solo ratti, rettili, erbacce e uno stagno.


In un’area attigua al centro abitato di Santo Stefano di Magra, a seguito del mancato completamento di un complesso di villette a schiera, ormai da quasi 10 anni regnavano l’incuria e l’abbandono e, soprattutto in primavera ed estate, proliferavano rettili, ratti ed altri animali di certo non graditi nella zona. Proprio il mancato termine dei lavori a causa del fallimento dell’impresa esecutrice, ha fatto si che la zona destinata ai garage si allagasse e divenisse un perenne stagno a cielo aperto, con ciò che ne consegue dal punto di vista igienico sanitario.

Moltissimi sono stati negli ultimi anni gli interventi da parte dei vari organi del Comune ma purtroppo, anche per il fatto che sull’area pende un gravoso fallimento, ciò che si è manifestato al mondo esterno e quindi agli occhi dei cittadini è stato un apparente immobilismo, fatto di corrispondenze mai arrivate al segno, omissioni da parte di chi doveva in origine mantenere l’area in sicurezza, con conseguente oggettivo e capibile malcontento da parte della cittadinanza che abita nelle zone limitrofe.

Si pensi infatti che nello stesso punto dove alcune famiglie hanno anche bambini, un cane domestico ha improvvisamente iniziato a manifestare strani sintomi di malessere non meglio interpretati dai padroni. È stato poi accertato che si trattava del morso di una vipera, dal quale fortunatamente il cane è riuscito a salvarsi grazie al repentino intervento del veterinario. Come si sul dire è stata  “la goccia che ha fatto traboccare il vaso” anche sulla scorta della più che legittima domanda: e se fosse stato morso un bambino?

La cittadinanza, quindi, si è rivolta al Comando di Polizia Locale, guidato dal Comandante Maurizio Perroni, il quale si è visto presentare una raccolta di ben 61 firme dei residenti. La situazione è parsa fin da subito oggettivamente chiara e con necessità di intervento immediato e risolutivo.

Delegato per le indagini e gli adempimenti del caso il Vice Comandante Andrea Prassini, il medesimo si è attivato al fine di redigere e recapitare al curatore fallimentare responsabile della zona malsana, un’ordinanza a firma del Sindaco Paola Sisti. Poiché detto responsabile risiede in un Comune della Lombardia, la notifica è stata affidata ai colleghi della Polizia Locale della residenza del curatore che gliela hanno immediatamente notificata. Nell’ordinanza di tre pagine è stato quindi intimato dal Sindaco, quale massimo organo locale di igiene e sanità pubblica, di provvedere all’immediata messa in sicurezza della zona con bonifica dei garage ormai destinati a “palude”, derattizzazione nonché sfalcio erbe e taglio arbusti con cadenza periodica. Si è quindi passati “alle vie di fatto” con intimazione di provvedere entro giorni cinque dalla notifica e, in difetto, sarebbe scattata la denuncia penale alla competente Autorità Giudiziaria che prevede l’arresto fino a tre mesi
per inottemperanze di questo tipo.

Una società è quindi stata immediatamente incaricata da chi di dovere ed ha iniziato a bonificare la zona sotto l’attenta vigilanza della stessa Polizia Locale e del Comandante Perroni che, in prima persona, ha assistito alle opere di bonifica insieme al Vice Prassini.

La quantità d’acqua rinvenuta sul posto, e che poi è la maggior causa di tale degrado, era davvero impressionante e per la bonifica si è resa necessaria l’installazione di una maxi pompa sommersa in grado di espellere 1000 litri al minuto, si consideri che è stata in funzione per diverse ore fino al completo riassorbimento del terreno mentre gli operai, con l’utilizzo di escavatori, provvedevano a bonificare altre aree.

 

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