Non è sfuggito all’attenzione di una pattuglia della Squadra Amministrativa della Polizia Locale, mentre era in servizio per compiti istituzionali nel centro cittadino, un tassista che continuava a svolgere l’attività, nonostante la licenza gli fosse stata sospesa per 15 giorni.
Individuati gli estremi identificativi del taxi tramite i database del competente ufficio comunale per le attività produttive, gli agenti fermavano il veicolo in Piazza Verdi.
A bordo vi era un cliente ed il tassametro era in funzione, circostanza, questa, determinante per provare l’illecito, nonostante il tassista insistesse nel fatto che stesse trasportando un amico.
Veniva quindi appurato che il conducente esercitava abusivamente in assenza di licenza valida, in quanto il titolo gli era stato sospeso per un periodo di quindici giorni a seguito di una grave infrazione del Regolamento Comunale che disciplina la materia, accertata qualche giorno prima a suo carico. Nella circostanza aveva infatti rifiutato di prestare servizio ad un invalido, che si era indirizzato verso il suo veicolo, in quanto ritenuto più comodo per la salita a bordo ed il trasporto, in ragione delle ridotte capacità di deambulazione dello stesso.
Al tassista abusivo l’aver continuato a lavorare con la licenza sospesa è costato caro: per questi casi, infatti, il Codice della Strada prevede una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 1.812,00 euro ad un massimo di 7.249,00 euro, oltre alla sospensione della patente da quattro a dodici mesi e la confisca del veicolo, che è stato immediatamente sequestrato.