Durante le verifiche atte ad accertare il possesso dei requisiti per la concessione di contributi finalizzati alla ricostruzione di muri a secco di terreni coltivati, i militari della Stazione Carabinieri Parco Cinque Terre hanno denunciato alcuni richiedenti per i reati di falso in atto pubblico e di tentata truffa.
I militari della Stazione Carabinieri Parco Cinque Terre unitamente ai tecnici incaricati dall’Ente Parco, durante le verifiche condotte ai fini della concessione di contributi per la ricostruzione di muri a secco, hanno denunciato alcuni privati di falso ideologico in atto pubblico e di tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, che non saranno quindi loro concesse.
I contributi sono devoluti dall’Ente Parco per il ripristino senza utilizzare cemento o altro legante dei muri crollati a causa delle avverse condizioni meteorologiche dei mesi di novembre e dicembre 2019, ubicati al di fuori dei centri urbani, a sostegno di terreni agricoli effettivamente coltivati. Diversamente da quanto dichiarato per l’ammissione al contributo e cioè di possedere i requisiti previsti, alcuni muri sono stati ricostruiti con l’uso di cemento, in zone non coltivate, all’interno dei centri urbani e crollati in tempi diversi da quelli indicati.
Il comportamento illecito, oltre ad avere conseguenze penali, avrebbe privato gli aventi diritto dei benefici concessi per il mantenimento dei terreni effettivamente coltivati.