"Mi rivolgo a lei come massima autorità a riguardo la salute dei cittadini del nostro comune. Come ben saprà i supermercati e i negozi che vendono prodotti alimentari al dettaglio, nel periodo della pandemia, non hanno mai cessato la loro attività e gli addetti non si sono mai tirati indietro, hanno sempre svolto i compiti loro assegnati.
Le norme che regolano l'accesso nei piccoli esercizi è sempre stata specificata dai Dpcm (e allegati); le norme per la grande distribuzione, al di là delle avvertenze generali comuni, sono state lasciate regolamentare ai decreti regionali, comunali e a volte agli accordi di settore o aziendali inerenti la specificità delle attività e delle dimensioni dei punti di vendita.
La minor sicurezza all'interno di un'area chiusa, con poco ricircolo di aria, aumenta con il numero di persone (persone non ferme ma che si muovono facendo acquisti) all'interno della stessa e quindi è indispensabile mettere dei parametri e farli rispettare.
Per persone mi riferisco ai dipendenti e alla clientela. Quindi anche le persone che si recano a comprare sono a rischio e possono creare a loro volta un rischio agli addetti. Tutto questo è maggiore quando le regole non vengono fatte osservare.
Sono state istituite delle categorie (codice Ateco/Inail) che individuano quali lavoratori risulterebbero più a rischio e quali meno, ma per i clienti non è previsto nulla. Categorie di rischio che, a mio avviso, dovrebbero essere diversificate in relazione alle misure di prevenzione adottate, al numero di clienti che entrano nel punto vendita etc. Se, inoltre, guardiamo i contagi delle ultime settimane all’interno dei punti vendita possiamo notare come il numero sia aumentato in modo esponenziale.
Le aziende sono intervenute per garantire la sicurezza in modo più o meno importante e solerte investendo risorse e personale; in alcuni casi per garantire un miglior accesso e una maggiore sicurezza sono stati modificati i layout dei reparti.
Giunti in prossimità del periodo natalizio che come ci auguriamo potrebbe incidere positivamente sulle vendite, dobbiamo lavorare al fine di evitare un aumento dei contagi. Per questa ragione vorremmo che Lei Sig. Sindaco si faccia interprete di alcune nostre richieste.
Le stesse richieste evidenziate dalle ultime ispezioni da parte dello Upsal ASL in alcuni negozi, comunicate anche alla prefettura spezzina.
1) L'accesso ai negozi dei clienti deve avere un percorso con un unica entrata e un'unica uscita, anche gli ascensori, laddove presenti, devono essere organizzati in modo che facciano entrare e uscire separatamente;
2) la misurazione della temperatura corporea alla clientela va effettuata all'entrata di tutti i punti vendita;
3) il contingentamento dei clienti deve essere sistematico e non a negozio già affollato, senza dover far intervenire a richiederlo i rappresentanti dei lavoratori;
4) il numero delle presenze all'interno del negozio deve essere conteggiato con metodi visibili e riscontrabili anche dai rappresentanti dei lavoratori.
A nostro avviso ci sarebbero altre richieste da dover effettuare, a partire da uno screening con tampone per tutti i dipendenti, ma riteniamo, al momento, di dover sottolineare soltanto questi quattro punti volti ad un miglior svolgimento delle attività lavorative nei punti vendita. Confidando in un suo rapido intervento, vogliamo evidenziare che se le suddette richieste non verranno prese in considerazione dalle Istituzioni e di conseguenza fatte osservare dalle aziende potrebbero crearsi situazioni di criticità all’interno dei punti vendita della provincia".
Pier Luigi Sommovigo, Rsa Filcams Cgil