“Lsct ha ribadito la volontà di investire nell’ampliamento del molo Garibaldi”. Lo hanno detto i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, ascoltati ieri nella commissione comunale economia, dove sono stati convocati per fare il punto sull’andamento dei lavori previsti nel porto della Spezia.
Dopo la presentazione del piano industriale 2021-24 del gruppo Contship Italia, infatti, l’amministrazione comunale, attraverso l’assessore alla portualità Anna Maria Sorrentino, aveva fatto notare che nel piano “non si coglie alcun riferimento puntuale agli interventi contenuti nell’accordo fondativo del prolungamento della concessione” cinquantennale a La Spezia Container Terminal. Interventi in cui era inserito, appunto, anche l’ampliamento del molo Garibaldi, propedeutico alla liberazione di Calata Paita da parte della stessa Lsct per la realizzazione del nuovo terminal crociere.
“A distanza di oltre un anno dall’accordo 2019 si deve rilevare che nessun cantiere è ancora partito e nessun bando è stato ancora indetto, quasi che si fosse decisa una posticipazione ”unilaterale” degli interventi che non trova alcun riscontro in atti o documenti formali – aveva aggiunto l’assessore Sorrentino – Il Comune della Spezia non può che ribadire che rimangono validi gli accordi e gli atti sottoscritti con il rinnovo della concessione”.
Ieri i sindacati hanno reso noto che in un incontro l’azienda ha assicurato la volontà di partire con i lavori e liberare Calata Paita. I tempi, complice lo scoppio dell’emergenza Covid, si sono inevitabilmente allungati.
“Non siamo disposti a fare nessuno sconto rispetto agli impegni presi da Lsct, che prevedono non solo investimenti ma anche notevoli ricadute occupazionali – ha precisato Fabio Quaretti della Cgil – Si tratta di una discussione che non può riguardare solo Lsct e Autorità portuale, ma che dev’essere resa pubblica e coinvolgere anche le organizzazioni sindacali".
Dello stesso avviso anche Marco Moretti della Cisl, che ha evidenziato il “bisogno di sviluppare le infrastrutture del porto e incrementare i livelli occupazionali”. “Ci siamo preoccupati rispetto all’eventualità che non si volesse più investire sul molo Garibaldi – ha aggiunto Marco Furletti della Uil – ma l’azienda ci ha confermato l’intenzione di investire nei lavori subito dopo aver proceduto al tombamento della Marina del Canaletto”.