È entrato in vigore oggi il nuovo DPCM, varato mercoledì dal Presidente del Consiglio dei Ministri, che prevede ulteriori restrizioni nazionali per cercare di contenere il Coronavirus e misure territoriali diverse in base al grado di rischio in cui si trova ciascuna regione.
Proprio per il fatto che la suddivisione delle regioni nelle tre fasce (rossa-arancione-gialla) è stato comunicato solo nella tarda serata di mercoledì, come annunciato dal Presidente Conte in conferenza stampa, "si è deciso per lo slittamento dell'entrata in vigore del DPCM al 6 novembre, in modo da dare a tutti il tempo per organizzare le proprie attività".
LE FASCE DI RISCHIO
Questa la suddivisione regionale (dal livello più alto di rischio, dove ci saranno le maggiori restrizioni, a quello di basso dove le restrizioni saranno minori)
FASCIA ROSSA (ad alto rischio)
Calabria
Lombardia
Piemonte
Valle D'Aosta
FASCIA ARANCIONE
Puglia
Sicilia
FASCIA GIALLA
Abruzzo
Basilicata
Campania
Emilia-Romagna
Lazio
Liguria
Toscana
Molise
Marche
Sardegna
Friuli Venezia Giulia
le province autonome di Trento e Bolzano
Si tratta, ovviamente, della fotografia della situazione attuale, soggetta però a cambiamenti, in senso migliorativo o peggiorativo per ogni singola regione, in base ai dati che saranno giornalmente e settimanalmente registrati e che, analizzati sulla base dei 21 parametri individuati, andranno ogni 14 giorni a definire la fascia di rischio in cui sarà inserita ogni regione.
Non è detto, pertanto, che una Regione rimanga sempre nella fascia in cui si trova al momento: se i numeri legati ai casi Covid in quell'area cambiassero, cambierebbe anche la fascia attribuita alla Regione.
Questa valutazione verrà fatta ogni 14 giorni e comunicata poi dal Ministro della Salute Speranza ai Presidenti di Regione.
COSA È PERMESSO E COSA NO NELLE DIVERSE FASCE
Per tutta Italia il DPCM prevede restrizioni ulteriori rispetto alle misure valide sino ad oggi. Poi, per le fasce a maggior rischio, ovvero arancione e rossa, sono previste ulteriori misure di contenimento.
Facciamo chiarezza, con questa tabella (che potete scaricare in fondo all'articolo), in modo da avere chiaro che cosa si può e cosa non si può fare.