A parere dell’associazione dell’Alpinismo Lento, l’attuale situazione del Covid -19, deve stimolare sempre più ad uscire di casa. L’associazione consiglia, per quanto possibile, di fuggire dai grandi assembramenti, dai centri commerciali ed a rifugiarsi sulle salutari montagne.
Così, Mangia Trekking, dopo l’intensa attività nelle fasi 1 e 2 del Coronavirus, prosegue anche nella fase 3, avanzando proposte di “alpinismo lento nella natura verde”. Questa volta suggerisce una località “strategica” per tutti, sul crinale dell’Appennino tosco emiliano, vicino alle città di La Spezia, Massa Carrara, Reggio Emilia, e Parma. Si tratta di un’avvincente avventura adatta a persone di ogni età, per vivere un’esperienza sul monte Acuto, a mt.1581 s.l.m. dove si trova un tipico Rifugio di montagna con adiacente un caratteristico lago. Il bel rapporto tra l’associazione Mangia Trekking ed Adriano, storico gestore del rifugio è oggi un positivo esempio di valorizzazione dei territori della montagna e dei suoi avamposti. Infatti gli amici di Mangia Trekking salgono al Rifugio portando scorte all’amico Adriano, consumando e ravvivando il silenzioso ambiente. Non panini portati da casa e consumati su una pietra, ma vere e proprie degustazioni di prodotti tipici presso il rifugio. Non rifiuti lasciati lassù, ma riportati a casa.
Prosegue in tal senso il progetto dei cammini tra i Parchi del mare e della montagna, sviluppato dall’associazione insieme agli Ente Parco con cui collabora (Appennino Tosco Emiliano, Alpi Apuane, Cinque Terre, Montemarcello Magra Vara e Porto Venere). Attività che vogliono promuovere gli importanti “servizi sociali” della montagna, dove lo sport incontra la cultura, l’enogastronomia e la tradizione.