Una mattinata di discussioni nei pressi dei giardini di Bocca di Magra: un presidio di cittadini ha atteso l'Assessore Regionale Giacomo Raul Giampedrone e i membri della giunta comunale, tra cui l'Assessore Andrea Bernava e il Sindaco di Ameglia Andrea De Ranieri, per esprimere il loro dissenso sui lavori di riqualificazione della piazza che costeggia lo sbocco del Magra nel mare. Una quindicina di donne appartenenti al "Comitato di Bocca di Magra" si sono mobilitate questa mattina per la seconda volta nella difesa degli alberi. Infatti, il taglio di alcuni di questi fa parte del progetto che prevede la cementificazione della parte centrale dello slargo e l'inserimento di 16 tamerici e 8 gelsi ai lati.
Dunque tutto si può dire meno che questo progetto non voglia tutelare il verde, ma la popolazione ha voluto battersi per preservare le piante che, negli anni, sono diventate il simbolo della piccola frazione di Ameglia. Ma è anche un altro il tema del lungo dibattito di questa mattina: molti residenti lamentano l'inizio dei lavori durante l'estate, una fase delicata, poiché dopo i danni causati dal lungo stop a causa del Coronavirus, un cantiere così grosso potrebbe compromettere l'economia cittadina. "Uno scandalo in piena estate", "Queste piante sono il ricordo di Bocca di Magra", questo il vociferare prima del confronto con gli assessori comunale e regionale, che, da subito, si sono mostrati comprensivi nei confronti dei cittadini e hanno aperto al dialogo.
La richiesta del comitato, rappresentato principalmente da Emanuela Biso e Mara Spadaccini, è quella di preservare il più possibile la natura già esistente. "Questo è un cantiere molto sentito, ma non nasce oggi e viene da un lungo progetto- così esordisce Giampedrone nel punto con la stampa e i vincitori degli appalti- si tratta di uno stanziamento di risorse importantissimo e bisognava intervenire anche in tempi di stagione iniziata, sperando che nei primi di agosto sia quasi tutto concluso". Poi ancora:"Per quanto riguarda il tema piante è stata data l'autorizzazione sia dalla Soprintendenza sia dall'Ente Parco di Montemarcello Magra-Vara per la loro rimozione, ma vogliamo, tuttavia, salvare il salvabile".
Dunque 5 alberi al momento sono stati già tagliati, ed è stata la miccia che ha acceso le proteste, ma nonostante il progetto preveda ulteriori abbattimenti, alla fine del sopralluogo è stato deciso di salvarne quattro e di abbatterne solo un altro. La loro permanenza, evidentemente, non è così problematica da impedire il proseguimento dei lavori: conclusione a tarallucci e vino, grazie a un accordo che ha sia accontentato la popolazione che assicurato la continuazione del progetto.