La luce, l'affitto, la spazzatura: tutti costi fissi e normali per il gestore di un locale, ma impossibili da sostenere con bar chiuso da più di due mesi.
Questi solo alcuni dei problemi riportati da Eros Sabella, proprietario del Kulchur 21 nel centro storico di Sarzana: "Noi lavoriamo dalla mattina alle 7 fino a notte inoltrata, con colazioni, focacce, cocktail e faccio questo video perché credo che la situazione che vivono quelli del nostro settore non sia ben chiara". Questo all'inizio del video-appello lanciato sul suo profilo Facebook, realizzato nel tentativo di chiarire e sensibilizzare le persone sulle difficoltà riscontrate al tempo del Coronavirus.
Il giovane titolare riesce ad aprire gli occhi sullo scenario tutt'altro che prosperoso nel quale si trova e sull'incerto futuro su cui si affaccia: "Oggi, 11 maggio, è stato dato il via libera per l'apertura dal 18, e questa notizia è stata accolta con clamore, ma non è così: si sta facendo ancora della becera politica da persone in costante campagna elettorale, cercando sempre il titolo sensazionalistico dove dicono che risolveranno le cose".
Ed elenca:" Ad oggi non sappiamo come riaprire, non sappiamo come dobbiamo mettere i tavoli, non abbiamo idea di come fare e bisogna ancora fare chiarezza". Il giovane prosegue: "In questo modo non siamo in grado di riaprire: siamo stati chiusi due mesi, abbiamo dei costi (come bollette, affitti, mutui, fornitori) - poi commenta le ultime misure annunciate dal governo - Il credito d'imposta non ci aiuta, non abbiamo i soldi per pagare le tasse".
Sostanzialmente il Governo con il credito d'imposta intende sgravare nelle tasse successive quelle pagate in questo momento, ma come sottolinea Eros Sabella, manca la liquidità per saldarle e aiutare più avanti nel tempo potrebbe non essere sufficiente. Poi critica le parole del sindaco Cristina Ponzanelli: "Sarzana sarà un grande locale all'aperto? Pensano che dandoci un po' di spazio all'esterno per i dehor si risolverà la situazione? Quando riapriremo ci ritroveremo a pagare tutto quello che non siamo riusciti a compensare fin ora e non ho liquidità: come ricompro la merce se non ho i soldi? Mancano proprio i presupposti per poter riaprire".
Ed ecco che arriva l'appello: "Come ho detto mille volte: non vogliamo l'elemosina, ma chiediamo solo di essere messi nella condizione di poter ripartire e di poter farcela da soli. Dandoci una mano adesso, aiutiamo tutti dopo e ci sarà meno disoccupazione, ma ci serve liquidità adesso".