Non sappiamo come sarà il dopo Covid, ci siamo ancora dentro, e dovremo certo conviverci per molte altre settimane.
Ma ci piacerebbe che il dopo possa essere migliore del prima.
Il salto di specie del virus non è un capriccio della natura che ha voluto invadere lo spazio delle persone. E’ stato il contrario, gli spazi naturali sono sempre più piccoli, ed uno degli organismi più piccoli in natura ha trovato il soggetto ideale per riprodursi: miliardi di individui, che si muovono tutti insieme, che vivono in città molto popolate, che amano spesso andare numerosi contemporaneamente nello stesso posto, che vivono in luoghi dove il particolato a cui attaccarsi non manca. Spesso non c'è più differenza tra uomo e natura perchè è tutto urbanizzato, molti ambienti sono inquinati.
Neppure il nostro mare, che vediamo a volte calmo e limpido, a volte invincibile nelle mareggiate, si salva: le microplastiche, come ci dicono gli studi, sono presenti in quantità preoccupanti. Le plastiche sono sotto gli occhi di tutti, il traffico marino sottocosta conta ormai numeri autostradali, da anni sono spariti i muscoli, le fognature finiscono in mare più o meno tal quali sia con i pochi abitanti presenti nel "fuori stagione", sia con le decine di migliaia di utenti giornalieri presenti nella "alta stagione", non ci sono impianti di depurazione, e non sono neppure imposti dalla legge.
Qualcuno sostiene che i depuratori non servono per i nostri paesi; chi va per mare sa bene di cosa parliamo: schiume, odori, olii, residui, chiazze e poi tubature che perdono in mare.
Su questi argomenti alcuni obiettano che “dobbiamo pur lavorare” e questo diventa l'ancora per l’amministratore politico che ignora il problema o prende abilmente tempo: tanto i muscoli in mare non votano, ma alla fine i muscoli attaccati agli scogli non ce ne saranno più.
Noi di CM5T, comunità marinara delle cinque terre, riteniamo nel dopo, che ci piacerebbe essere meglio del prima, saranno proprio gli ambienti sani, aperti, vivibili, non inquinati e ben organizzati a divenire il vero valore economico per chi li abita, in particolare modo per luoghi come i nostri, che hanno il vantaggio di essere Parco a terra e Area Marina Protetta in mare.
Se questa nostra convinzione prenderà piede nei comportamenti globali, avere un Parco ed una Area Marina Protetta diventerà opportunità se l'amministratore politico farà il suo mestiere che è, appunto, quello di rendere tali sia il Parco, sia la AMP. Occorrerà rivedere alcune logiche come in primo luogo quella che spinge a vendere sempre più Card del Parco per potere investire più soldi sul territorio (ammesso cha accada), ma per vendere più Card occorre far venire ancora più persone, numeri crescenti e gruppi sempre più numerosi.
Le scelte non saranno indolori, ma se fatte nel modo giusto, crediamo, che il dopo possa essere certo meglio del prima, senza per questo rinunciare ad un sistema economico migliore per la nostra gente,
incentrato più sulla qualità che sulla quantità.
Proposte ne abbiamo tante, ma ne facciamo ora solo due:
- Avviare la progettazione esecutiva e trovare le risorse per avere nella AMP 5 Terre, per tutti i paesi, dei veri impianti di depurazione.
- Aprire un “Ufficio sentieri” all’interno del Parco, dal momento che i sentieri sono in stato di abbandono o quasi.
Occorre dedicare risorse umane ed economiche adeguate per occuparsi seriamente della manutenzione ordinaria e straordinaria dei sentieri, della programmazione e del controllo degli investimenti. Chiediamo un impegno per la riapertura del sentiero ManarolaCorniglia, un vero coordinamento dei manutentori (che non abbiamo ancora visto) ed un piano strutturato di comunicazione per promuovere una sana economia turistica all'aria aperta, outdoor.
Queste due questioni non ci appaiono impossibili e per questo chiediamo al Parco Nazionale delle 5 Terre impegni e tempistiche di attuazione.
Noi di CM5T saremo sempre disponibili per condividere idee, sforzi ed impegno.
Che non rimanga solo un buon proposito la parola Ambiente!