"Con la presente, la scrivente organizzazione sindacale comunica che non parteciperà alla riunione programmata per la giornata di lunedì 23 Marzo 2020 alle ore 10.30, in collegamento video, avente come oggetto la discussione sui turni guida, sul protocollo sicurezza e sull'accesso al fondo di solidarietà bilaterale", con una lettera inviata alla direzione di Atc, i Cobas del Lavoro Privato attaccano l'azienda.
La decisione, presa all'unanimità dal direttivo del sindacato "è scaturita dalla presa d'atto della totale mancanza della ricerca di un confronto, da parte dei vertici aziendali di ATC, con la controparte sindacale sulla urgente questione inerente alla riorganizzazione del lavoro consequenziale all'emergenza coronavirus".
"Con grande nostro rammarico- prosegue il sindacato- siamo costretti a constatare che la dirigenza di ATC ha unilateralmente deciso di ridurre ulteriormente il servizio di TPL, valutando in maniera superficiale l'impatto e la ricaduta di tale decisione sia sulle condizioni economiche dei lavoratori, sia sul servizio agli utenti e sia sul rispetto delle precauzioni per la protezione e la sicurezza dal Covid-19 disposte dal Governo".
Il sindacato torna sulla questione dei Dpi: "Ad oggi agli autisti in servizio non vengono fornite, a protezione delle loro persone, le mascherine, neanche quelle chirurgiche, né si verifica la giornaliera sanificazione di ogni bus"
"In ultimo, ma non meno importante, si constata che i vertici aziendali di ATC per provvedere alla retribuzione dei lavoratori, proporranno l'accesso al fondo di solidarietà bilaterale facendo in tal caso prevedere una drastica riduzione dello stipendio mensile. La scrivente organizzazione sindacale sapendo già che di fronte alle contestazioni mosse in questa lettera il mantra dietro cui si difenderanno le scelte aziendali è “il risparmio a tutti i costi”, allora risponde già in anticipo ad ATC che lo stesso mantra venga applicato anche agli stipendi dei dirigenti, molto più onerosi di quelli dei lavoratori", conclude il sindacato.