Una vera e propria catalogazione delle persone fragili, “invisibili” e a rischio della provincia, con un monitoraggio costante che permetta di rispondere ai loro bisogni e una condivisione delle relative informazioni personali su una rete informatica.
È questo, in estrema sintesi, il senso di uno dei tre progetti presentati questa mattina dall’Asl5, in sinergia con i medici di famiglia del territorio, che verrà attuato nel corso del 2020 con i fondi della medicina generale (con un budget massimo di 300 mila euro).
I destinatari del progetto sono tre categorie della popolazione: le persone “fragili” sopra i 75 anni, con patologie lievi, residenti nel proprio domicilio e con capacità di svolgere le attività del quotidiano, ma a rischio medio-elevato di complicanze e di perdita dell’autonomia, a seguito di patologie influenzali o episodi neurologici lievi o di scompenso cardiaco; le persone disabili adolescenti o giovani adulti con genitori anziani che desiderano intraprendere un percorso di vita indipendente, e infine le persone “invisibili” al sistema di Asl5 e ai servizi sociali dei Comuni, che vivono in condizioni precarie (solitudine, povertà, abbandono).
Nell’ambito del progetto, i medici di famiglia si impegneranno a selezionare le tre categorie di pazienti tra i loro assistiti, sottoponendoli a una valutazione specifica per stimare il loro grado di fragilità.
Il medico restituirà quindi alle direzioni di distretto una scheda di valutazione e potrà collaborare con le equipe multiprofessionali individuate da Asl5 come fornitori di servizi assistenziali, predisponendo i piani assistenziali individualizzati che consentano di utilizzare al meglio le risorse della rete assistenziale.