"Nel giorno di S. Stefano ci tengo a ringraziare l'Autorità portuale e ogni organo competente in materia per aver allietato me e tutti i residenti di Canaletto e dintorni con la presenza dell'ennesima nave dal motore estremamente rumoroso che mi ha tolto il sonno per due notti.
Troppo spesso la causa dell'inquinamento acustico del quartiere viene imputata solo ai movimenti di carico e scarico o ai Tir che suonano il clacson (cosa senz'altro vera) ma ciò che veramente fa saltare i nervi è questo rumore profondo ed insistente cui non si può essere sottoposti per periodi così lunghi senza ripercussioni in termini di stress e nervoso.
Mi chiedo se le navi che vengono fatte entrare in porto siano in regola con le normative vigenti in materia e, se così non fosse, perchè non si interviene in questo senso.
Ringrazio l'amministrazione comunale o chi per essa per l'installazione delle barriere fonoassorbenti ma tali dispositivi non hanno alcuna efficacia per questo genere di rumore. Ormai sono esasperata così come tanti residenti del quartiere.
Capisco bene che il porto sia un'indotto importantissimo di lavoro per tutta la città però non si può vivere in queste condizioni.
Nelle città moderne i porti commerciali così vicini ai quartieri residenziali sono dotati di dispositivi in grado di rendere sopportabile la convivenza tra ambiente di lavoro e domestico, vorrei che anche a Spezia fosse così.
Non voglio dilungarmi troppo, altrimenti dovrei parlare anche delle polveri (emesse dalle stesse navi di cui sopra) che ci ritroviamo a respirare in ogni momento e di cui si parla meno ma che destano anche più preoccupazioni.
Questa mia lettera vuole essere un appello all'amministrazione e agli organi competenti affinchè si trovi una soluzione. Grazie per l'attenzione".
Paola Barengo