Almeno duemila studenti al grido di "Chi non salta, un inquinatore è" hanno sfilato per le vie del centro cittadino per il terzo sciopero globale per il clima, il cosiddetto "Climate strike".
Giovani e giovanissimi a ritmo di musica hanno manifestato lungo via Prione puntando il dito contro una politica globale, rea, secondo loro, di non aver fatto abbastanza per combattere il cambiamento climatico.
Qualche giorno fa Greta Thunberg, giovane simbolo di questa lotta ambientalista, si era rivolta ai capi di governo affermando che le erano stati sottratti il futuro e i sogni. Oggi i giovani spezzini hanno fatto sentire la loro voce, protestando vigorosamente e lamentando una situazione ormai insostenibile per il pianeta, ma non ci sono state solo critiche.
"Dovremmo iniziare ad usare le borracce al posto delle bottigliette di plastica. Per fare 500 metri non serve la macchina, possiamo tranquillamente andare in bici o prendere un mezzo pubblico. Bisogna investire proprio sul trasporto pubblico per renderlo meno inquinante possibile" sono questi i consigli che i ragazzi rivolgono ai loro compagni ma anche ap pubblico adulto. Insomma la protesta c'è, ma sembra esserci anche un lato speranzoso per il futuro nelle voci dei giovani studenti.