Sono nati come mezzo militare, poi nella società civile si sono diffusi come giochi, ma ora stanno emergendo tutte le opportunità offerte da questa tecnologia sul fronte lavorativo.
I droni, insomma, da gioco si stanno trasformando sempre più in strumento di lavoro e in mezzo attorno al quale costruire una nuova professionalità o arricchire ed implementare la propria.
In Italia, in ambito lavorativo, i droni sono attualmente utilizzati in modo particolare nel settore fotografico, immobiliare e nell'edilizia. Anche nel nostro territorio sono sempre più frequenti gli eventi che vengono documentati con foto e riprese aeree, oggi rese alla portata di molti proprio dalla possibilità di non doversi servire di un mezzo costoso come l'elicottero, ma di un molto più facilmente reperibile, utilizzabile e manovrabile drone. Foto dall'alto per ricordare matrimoni e eventi importanti, ma anche riprese ed immagini che possono essere scattate per valutare le condizioni di un immobile e gli interventi necessari, da chi opera nel settore dell'edilizia o anche da agenzie immobiliari a scopo promozionale. Ma non solo, tantissimi sono gli usi possibili dei droni e tra questi vogliamo citare anche quello per il soccorso alle persone: esistono infatti droni con telecamere termiche che possono quindi individuare persone disperse, anche in caso di calamità e disastri.
La tecnologia permette una continua evoluzione e con essa anche di ampliare gli usi sul fronte lavorativo di questi strumenti.
Un radicale cambio di prospettiva, quindi, che deve però essere davvero applicato: un conto è usare i droni per svago, un altro farlo per lavoro. Se in entrambi i casi è necessario rispettare le normative dell'ENAC (Ente Nazionale di Aviazione Civile) in quanto i droni sono “mezzi aerei a pilotaggio remoto” e quindi aeromobili a tutti gli effetti, per usarli in maniera professionale ed in contesti urbani sono necessarie ulteriori conoscenze normative e maggiore capacità nel manovrarli.
“Proprio per dare risposta ad una domanda crescente e per dare la possibilità a chi vuole avvicinarsi a questo mondo di farlo nel modo più consapevle possibile – afferma il Presidente di Confcommercio La Spezia Gianfranco Bianchi – abbiamo deciso di organizzare dei corsi per pilotare i droni. Vogliamo dare la possibilità di cogliere le tante opportunità lavorative offerte da questi mezzi e di farlo con la migliore preparazione”.
I corsi sono organizzati dall’ASD Aero Club di Genova, in collaborazione con Confcommercio.
Il Centro Addestramento droni dell’Aero Club di Genova si avvale, per la parte APR (Aerei a pilotaggio remoto), della consulenza di Dronework (specializzazione e marchio della società Malg sas di Genova).
I corsi prevedono una parte teorica, in aula, ed una pratica che si terrà a Borghetto Vara, dove si trova uno dei due campi volo della Liguria.
“Quello che offriamo – afferma Mauro Rattone, esaminatore ENAC e deputato al corso dell’aeroclub di Genova – è una preparazione d'eccellenza. Il primo messaggio che deve passare è che pilotare i droni non è un gioco. Non lo è neppure quando lo si fa solo per “divertimento”, ancora meno lo deve essere quando lo si fa per lavoro. Le normative da rispettare sono complesse e stringenti”.
Lo sono, ancora di più, in un territorio come quello spezzino, sul quale sono presenti aree militari e che è quindi classificato da Enac come zona P, ovvero spazio aereo nel quale non si può volare.
Per farlo, anche con un drone, è necessario richiedere specifiche autorizzazioni ad ENAC e alla Marina Militare. Nel caso in cui si volesse sorvolare il Parco delle Cinque Terre o quello di Porto Venere è necessario avere anche l'autorizzazione di questi Enti.
Insomma, un iter non facile, in particolare nel territorio spezzino, e che quindi bisogna conoscere bene, come così bene bisogna conoscere tutte le regole e le normative. Una normativa, per di più, in continua evoluzione.
In allegato tutti i dettagli sui corsi organizzati da Confcommercio e ASD Aero Club di Genova.