I cittadini che vivono nelle zone limitrofe al porto sono esasperati, lo si capisce dal tono di voce e nervosismo che questo pomeriggio ha attraversato la sala convegni in via Saffi e dove, i cittadini, hanno potuto ascoltare e dialogare con il noto giurista ambientale Marco Grondacci, l’Ing. Vittorio Gasperini, Franco Arbasetti (V.A.S Onlus) e Rita Casagrande (coordinamento dei quartieri del levante).
“In questi mesi non abbiamo mai smesso di fare denunce formalizzate al Ministero dell’Ambiente, al Ministero delle Infrastrutture e alla Regione, in particolare a Giovanni Toti che dice che il porto della Spezia è centrale per la Liguria - ha dichiarato Franco Arbasetti - Il Ministero dell’Ambiente ha richiesto che il Comune della Spezia faccia delle verifiche serie su rumori ed inquinamento. Questa sera vediamo quali iniziative possiamo mettere in campo”.
Insomma i cittadini che vivono nelle zone limitrofe al porto sono sul piede di guerra e hanno deciso di ritrovarsi per capire come muoversi.
Chi sul tema può portare la sua esperienza e conoscenza è il noto giurista ambientale Marco Grondacci, già assessore nella giunta Pagano per 9 mesi dal 1999 al 2000: “Questo porto è cresciuto in maniera irrazionale senza considerare che a pochi metri ha una città. La gente subisce i rumori e le emissioni atmosferiche da oltre 20 anni dal porto, ma è mai stata fatta una valutazione sul rischio sanitario? Mi pare di no. Parliamo dell’accordo procedimentale sul nuovo piano regolatore portuale, propedeutico al piano è il documento di pianificazione strategica di sistema che definisce gli obbiettivi della nuova pianificazione e individua le aree di intersezione porto città. Il sindaco ha sbandierato questo accordo come se avesse strappato chissà quali risultati ma in realtà nelle aree di interazione la competenza di fare accordi con l’Autorità Portuale gliela dava la legge, quindi non ha strappato nulla ma attuato ciò che dice la legge”.
"Ho parlato con il sindaco qualche mese fa e gli ho fatto presente che a Civitavecchia, Venezia e Napoli c’è un’ordinanza comunale per cui a tot miglia dal porto le navi devono passare ai combustibili a basso tenore di zolfo - ha affermato l'ingegnere Vittorio Gasperini - la legge senza questa ordinanza permette alle navi con alto tenore di zolfo di passare e tenere i motori attivi per 2 ore. Il sindaco mi ha detto che questa ordinanza c’è già e gliene ho chiesto una copia, sono 8 mesi che la aspetto".
"Se vogliamo ottenere qualcosa bisogna andare passare alle brutte legalmente - ha proseguito - Lo scorso anno ho presentato una denuncia e c’è un P.M che sta indagando. C’è la possibilità di far fare una settimana di misure ad un consulente, noto a livello nazionale, per avere un riscontro da mandare in procura con un nostro consulente e possiamo incaricare un legale per seguire tutta la vicenda e arrivare in fondo”.
L’idea di base è quella di creare un’associazione/comitato per raccogliere adesioni, firme e autosovvenzionarsi per poter far fronte alle spese citate dall’Ingegnere Vittorio Gasperini.
“Un comitato spontaneo che raccoglierà i fondi per iniziare una campagna di informazione con iniziative - ha ribadito il giurista Marco Grondacci - ma soprattutto mettere in campo azioni legali, la situazione è ed è sempre stata intollerabile. Agiremo anche verso il Ministero dell’Ambiente”.