Si è tenuta a Levanto, nella sala del Consiglio comunale, la presentazione del progetto “Turismi nuovi”, elaborato dall’associazione “Officine del Levante” per operare in maniera sinergica in un ampio comprensorio del levante ligure.
A tenere a battesimo l’iniziativa, illustrata nei dettagli e con la proiezione di immagini dalla presidente Laura Canale, un incontro partecipato da numerosi amministratori locali (i sindaci di Levanto, Deiva Marina, Framura, Bonassola, Vernazza, Riomaggiore e Sestri Levante) e da realtà pubbliche e private che operano nell’accoglienza, nella promozione e nei servizi al turismo.
La mattinata di approfondimento e confronti sul tema ha, in particolare, concentrato l’attenzione su due fortunate esperienze in corso nella nostra regione: “Ligurian riviera” (rappresentata dall’ex assessore regionale al turismo e a sua volta operatore della ricettività, Angelo Berlangieri), che, attraverso una compiuta sinergia tra undici cittadine del savonese che applicano la tassa di soggiorno condividendone la destinazione delle risorse, sta confezionando un’offerta complessiva di servizi ed eventi decisamente attrattiva per i turisti; e la “Fondazione Manarola Cinque Terre” (presente con Eugenio Bordoni), che sta rivitalizzando il settore agricolo attraverso la presa in carico, e il successivo affidamento a nuovi soggetti conduttori, dei terreni incolti, in un’ottica di presidio territoriale e sostegno più generale all’intero comparto turistico.
Le due esperienze hanno portato gli amministratori locali presenti a ribadire (pur con alcuni distinguo e prese d’atto delle difficoltà esistenti nell’attuare strategie condivise in comunità troppo spesso intrise di “afflati” campanilistici) il proprio impegno a lavorare comunque insieme per far sì che il territorio rivierasco riesca a darsi un’organizzazione turistica sinergica, che, pur salvaguardando e valorizzando le identità locali, riesca ad individuare una cabina di regìa in grado di raccogliere le singole vocazioni ed esigenze e a farne valore aggiunto all’interno di una strategia operativa condivisa.
In sostanza, ciò il progetto “Turismi nuovi” ha individuato come “Patto di corresponsabilità”: un atto che “richiede il coinvolgimento di più contraenti, ma con il ruolo irrinunciabile di regìa e di mediazione delle amministrazioni locali tra le istanze di una imprenditoria naturalmente portatrice di interessi privati e le istanze dell’intera comunità di cui le stesse dovrebbero essere garanti e rappresentanti”.
Il percorso è stato intrapreso, proseguirà con nuovi incontri su escursioni, ricettività, enogastronomia e commercio, e sarà improntato all’esame di tre linee analitiche: la pressione quantitativa che una località può sostenere senza che si producano danni ambientali (con conseguente riduzione della capacità attrattiva); la capacità di carico della comunità ospitante; la compatibilità economica, che consente di perseguire logiche di profitto unite alla tutela, valorizzazione e rigenerazione dell'ambiente naturale e sociale.