Liguria al primo posto in Italia per tasso di ospedalizzazione per disturbi mentali senili. È quanto emerge dall'ultimo rapporto Anap-Confartigianato realizzato in occasione della 6^ Giornata nazionale per la prevenzione dell'Alzheimer che si terrà domani, sabato 6 aprile, con iniziative nelle principali piazze italiane.
Secondo l'Associazione nazionale anziani pensionati di Confartigianato, in Liguria si registrano 116,4 dimissioni per disturbi mentali senili ogni 100mila abitanti, che denota un tasso di ospedalizzazione quasi doppio rispetto alla media italiana di 66,2. Inoltre, la mortalità per demenze colloca la nostra regione al secondo posto in Italia (subito dopo la Valle d'Aosta) con un tasso del 31,6% ogni 10mila residenti. «L'Alzheimer – spiega Attilio Penna, presidente regionale Anap-Confartigianato – è la prima malattia cronica che colpisce il 78,6% degli anziani disabili. Nella nostra regione, la più vecchia d'Italia, la mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso tra gli over 65 è cresciuta, tra il 2006 e il 2009, in media del 3,6%, per gli uomini addirittura del 4,9% mentre per le donne del 2,9%. È naturale che queste patologie, gravemente invalidanti, generano un'elevata pressione sulla domanda di servizi ospedalieri che, vista la tendenza a una sempre maggiore longevità della popolazione, rischia di trasformarsi in una vera e propria emergenza sociale. Non solo: i tagli lineari applicati dal governo ai servizi sanitari locali stanno fortemente penalizzando le famiglie sempre più costrette a rivolgersi a colf e badanti per curare i propri anziani con un aggravio ormai insostenibile data la crisi economica diffusa». Nel 2012 la spesa per la sanità è diminuita in Italia di 0,7 miliardi di euro, mentre la popolazione anziana (quella più bisognosa di assistenza) tende a crescere. Secondo le previsioni elaborate su dati Istat, nel 2050 un italiano su tre avrà più di 65 anni. Oggi, in Liguria, il rapporto tra la popolazione over 65 e quella in età attiva (15-24 anni) è del 43,2% e nel 2050 arriverà al 64,6%.
«Prima che il sistema del welfare familiare vada in definitivo default – dice Penna – sarebbe opportuno pensare a forme di assistenza che riducano il più possibile l'accesso degli anziani con disabilità psichiche alle strutture ospedaliere. Un importante servizio per l'assistenza degli anziani colpiti da Alzheimer e demenze senili è rappresentato dal servizio di Assistenza domiciliare integrata. Essa rappresenta una tipologia di assistenza alternativa al ricovero ospedaliero che presenta vantaggi per la qualità della vita del paziente. Nonostante la grande rilevanza di questa forma di assistenza il numero medio di anziani presi in carico è ancora basso, pari in media nazionale a 4,1% della popolazione anziana. La Liguria si piazza sotto la media italiana con il 3,5%».