Nel DL Genova approvato ieri c'è una fregatura per gli autotrasportatori. Lo denuncia la Confartigianato Trasporti spezzina. “Ai problemi cronici dell'autotrasporto: code a porti e interporti, costo del carburante, mancanza del rispetto di costi della sicurezza, concorrenza sleale – spiegano il Presidente di Confartigianato Trasporti La Spezia, Stefano Ciliento e il responsabile categorie Confartigianato, Nicola Carozza - si è aggiunta negli ultimi giorni una problematica che potrebbe avere gravissime ripercussioni sul comparto. Abbiamo appreso con rammarico dell’approvazione di un emendamento all’articolo 16 comma 1 del Decreto - legge 28 settembre 2 018, n. 109 (DL Emergenze) che, riformulando la definizione dei soggetti obbligati al versamento del contributo all’Authority dei Trasporti, di fatto estenderebbe il campo di applicazione anche alle imprese di autotrasporto. Dunque, anziché semplificare la vita delle aziende del settore e chiarirne definitivamente l’esclusione dall’ambito di attività dell’ART, come auspicato anche a seguito della sentenza della Corte Costituzionale e della successiva giurisprudenza, che hanno visto perdere le ingiustificate pretese della suddetta Authority nei confronti dell’autotrasporto, un improvvido atto legislativo darebbe facoltà all’ART di pretendere un contributo di funzionamento nonostante sia accertato che il settore dell'autotrasporto sia liberalizzato. Il comparto dell’autotrasporto, infatti, non è soggetto ad alcun regime di esclusiva o di diritti speciali e l’accesso al mercato dell’autotrasporto risponde a precisi requisiti previsti dalla normativa europee di settore. L'emendamento potrebbe da un lato determinare l’introduzione di una nuova insopportabile tassa a carico degli autotrasportatori, che già versano una quota annuale ad Organismi che svolgono specifici compiti per il settore come il Comitato Centrale dell’Albo Autotrasporto e dall’altro produrre: l’ulteriore delocalizzazione all’estero delle imprese di autotrasporto, la destrutturazione delle stesse per non rientrare nei fatturati a base del calcolo del contributo, l’aumento del conflitto intercategoriale tra i titolari di autorizzazione conto terzi ed i titolari di licenze in conto proprio, l’incremento del contenzioso giudiziario con l’ART sui temi delle competenze e delle attività attribuitele dalla legge”.