L’emendamento prevedeva,con una integrazione della legge 80/2014, la possibilità di disporre di risorse da destinarsi all edilizia residenziale pubblica per un piano di interventi finalizzati ad accertare la sicurezza statica e la relativa consistenza del calcestruzzo sul patrimonio abitativo gestito dalle Arte(ex Iacp). L’emendamento destinava 100 milioni all’anno per il 2019 2020 2021.
La necessità di un tale finanziamento era stato sottolineato dal sottoscritto in tutta la campagna congressuale del SUNIA della Spezia partendo proprio da recenti accadimenti che hanno coinvolto la nostra regione e la nostra città.
Mi riferisco sia al tragico crollo del Ponte Morandi a Genova sia alla evacuazione da parte di Arte La Spezia del fabbricato di Via Bologna 125-127 a causa proprio di problemi statici legati all’ammaloramento del cemento armato; fabbricato costruito negli anni 70, così come molte altre case popolari.
Questo non significa che tutte le case costruite in quegli anni siano a rischio crollo, ma visto ciò che è accaduto a Genova, a La Spezia ed anche alla scuola dell’Aquila sarebbe stata un ottima scelta prevedere un finanziamento sia per il patrimonio abitativo pubblico sia per quello privato,attraverso consistenti recuperi Irpef che rendesse meno oneroso possibile l’accertamento della sicurezza statica delle abitazioni e lo stato del calcestruzzo laddove se ne avvertisse l’esigenza.
Avevo sottolineato l’esigenza di questo finanziamento perché le indagini,le analisi, le perizie sono costate all’Arte circa 40.000 euro.
Ora sono certo,almeno spero,che tutti tutti gli Enti Gestori di fronte a situazioni analoghe a quella di Via Bologna,adotteranno un comportamento simile a quello di Arte La Spezia anche se tale esigenza riguardasse più fabbricati e richiedesse l’impegno di importanti somme.
Ma, alla luce dell’inammissibilità dell’emendamento, dove saranno recuperate le risorse per affrontare una spesa di centinaia di magliaia di euro? Semplice dai fondi destinati alle manutenzioni che a quel punto verrebbero drasticamente ridotte.
Ci troveremmo quindi di fronte a questo scenario: per accertare la stabiiità statica di un fabbricato e lo stato del calcestruzzo si useranno risorse destinate alle manutenzioni,pur sapendo che meno manutenzioni producono un maggior deterioramento dei fabbricati quindi maggiore insicurezza e riduzione di nuove assegnazioni.Insolmma è il caso di dire che il cane si morde la coda.
Si,siamo al paradosso. Spero solo di non dover mai leggere sulla stampa che a seguito di un crollo è stato previsto quel finanziamento che oggi è stato dichiarato inammissibile.
Eppure se c’è una lezione che avremmo dovuto imparare dalle esperienze di Genova e La Spezia è che il cemento armato non è eterno e la cura del territorio e delle abitazioni deve essere una priorità.
Spero che ciò che è stato dichiarato inammissibile oggi possa essere recuperato nella legge di bilancio. Da qui lancio un appello al buon senso di tutti i Parlamentari.
Franco Bravo
Segretario Generale Regionale e Provinciale del SUNIA