Confartigianato Trasporti informa che con circolare 30 aprile 2018 il Ministero dell'Interno ha finalmente reso operativo in Italia il divieto di riposo settimanale regolare in cabina, prevedendo l'applicazione delle relative sanzioni per i trasgressori.
“Già la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 20 dicembre 2017 – spiega Stefano Ciliento, presidente di Confartigianato Trasporti La Spezia - aveva sancito, come statuito dal Regolamento CE N. 561/2006 sui tempi di guida e di riposo, il divieto per l'autista di svolgere il riposo settimanale regolare (45 ore) a bordo del mezzo, mentre è possibile farlo nel caso dei riposi quotidiani e di quello settimanale corto. Purtroppo tale divieto non era mai stato fatto rispettare in Italia per mancanza della relativa sanzione, che doveva essere definita a livello nazionale”.
Secondo la Corte i conducenti devono avere la possibilità di effettuare i periodi di riposo settimanali regolari in un luogo che fornisca condizioni di alloggio idonee e adeguate, la cabina di un camion non sembra costituire un luogo di riposo idoneo a periodi di riposo più lunghi. “Con la circolare diffusa il 30 aprile scorso – prosegue Nicola Carozza, Responsabile Confartigianato Trasporti La Spezia - il Ministero dell'Interno, d'intesa con il Ministero dei Trasporti, ha fornito indicazioni precise e di immediata applicazione”.
La circolare chiarisce che il riposo settimanale regolare a bordo del veicolo possa essere considerato come non goduto e pertanto potrà essere contestata la violazione di cui all'art. 174, comma. 7, C.d.S., nell'ipotesi più grave indicata nel terzo periodo (mancato rispetto dei limiti prescritti per oltre il 20 per cento), con sanzione pecuniaria da 425 a 1.701 euro. Potendo la violazione essere accertata esclusivamente nel momento in cui viene commessa, ad essa consegue il ritiro dei documenti di guida con intimazione a non riprendere il viaggio fino al completamento del prescritto riposo nella modalità corretta. Come già avveniva in altri paesi europei, i camionisti che effettuano prestazioni all’estero devono ricevere un compenso a copertura del diritto ad avere un alloggio stabile quando operano al di fuori del proprio Paese. Il riposo in “cuccetta” sul mezzo non copre tale diritto che, pertanto, deve essere riconosciuto. Una prima risposta – giunta indirettamente per vie legale - alla richiesta già avanzata da Unatras, l'unione delle principali sigle del trasporto, che aveva chiesto la previsione di un’esplicita sanzione per la violazione del divieto di effettuare il riposo regolare settimanale in cabina e l’estensione della disciplina normativa sul distacco transnazionale. Per Confartigianato Trasporti La Spezia ora servirebbero controlli e sanzioni per arginare la concorrenza sleale esercitata da aziende di trasporto con manodopera straniera, principalmente dei paesi dell’Est, costringendo gli autisti a lavorare in modo precario e a trascorrere le loro intere giornate all’interno del camion.