Per l'ennesima volta ci troviamo a fare i conti con i giorni di prognosi e i referti del pronto soccorso, per le conseguenze di un'incomprensibile aggressione avvenuta ai danni di chi lavora e che ha come unica colpa la responsabilità di lavorare con una divisa addosso!
Questo episodio ci ricorda, se ancora ce ne fosse bisogno, lo stato di degrado nel quale versa il nostro Paese, causato dalla più grave crisi economica dei nostri tempi, e aggravato da anni di politiche di austerità che hanno tagliato i finanziamenti allo stato sociale e peggiorato le condizioni di povertà degli strati più deboli della popolazione.
Preso quindi atto che il problema è complesso, e consapevoli che non esistono ricette semplici per questioni difficili, restiamo convinti che serva uno sforzo maggiore, da parte di Trenitalia e delle Istituzioni, per prevenire e ridurre drasticamente gli atti di violenza di cui è vittima il personale che opera a bordo dei treni e nelle stazioni, a diretto contatto con le fasce di popolazione colpite da povertà e disagio.
Purtroppo dobbiamo anche riscontrare che le più colpite da atti violenti (aggressioni fisiche, frasi ingiuriose, sputi, ecc) sono le donne. La persona che in questa occasione si è resa colpevole di questo atto vile è un individuo già noto per i medesimi atti, lasciato libero di continuare a circolare laddove poteva ripetere gli stessi episodi.
Le risposte finora ricevute dalla società e dalle Prefetture alle numerose grida di allarme che abbiamo lanciato a più riprese, non ultimi rispetto ai gravi rischi legati alla presenza di migranti sui binari di circolazione di Ventimiglia, sono assolutamente insufficienti, come abbiamo denunciato nella dichiarazione di sciopero che porterà il personale degli equipaggi della direzione Trenitalia a fermarsi domenica 24 settembre 2017 dalle 9.01 alle 17.00.
Non possiamo accontentarci delle telecamere per la videosorveglianza (peraltro installate senza l'accordo sindacale previsto dalle leggi che tutelano la dignità dei lavoratori) e del rifiuto, da parte di Trenitalia, di utilizzare personale esterno per la vigilanza perché non risponde alla policy di protezione aziendale del Gruppo FSI!
Le Segreterie regionali
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