Itala Mela nel solco della storia
di Egidio Banti- La Chiesa cattolica si appresta, sabato 10 giugno, a proclamare beata la serva di Dio spezzina Itala Mela in forza soprattutto della sua spiritualità, che si è tradotta in un pensiero mistico tra i più rilevanti ed originali del Novecento. Sarebbe sbagliato, però, considerare la figura della nuova beata come separata ed avulsa dal contesto storico e sociale nel quale si trovò a vivere e ad operare, quello del cosiddetto “secolo breve”, declinato, nel caso specifico, nella vicende convulse e talora tragiche della città di Spezia. Di Itala Mela e del suo tempo si è parlato ieri l’altro, in concomitanza con il sessantesimo della morte, in un convegno svoltosi nella biblioteca del liceo classico “Costa”, la scuola che ella frequentò e dove, per alcuni anni, fu poi insegnante di lettere, prima di essere costretta a ritirarsi, nel 1938, per gravi motivi di salute. Ragazzi e ragazze della scuola, coordinati dalla preside Sara Cecchini e da Diego Marchini, hanno proposto una piccola antologia di brani scritti da Itala Mela, nei quali la futura beata dà il segno di una personalità fortemente legata ai temi della “sfida educativa”, come si dice oggi, e della formazione orientata all’impegno sociale. Temi che peraltro aveva per così dire “respirato” sin dall’infanzia, essendo figlia di due insegnanti elementari, Pasquino Mela, poi anche direttore didattico, e Luigia Bianchini. L’amicizia con Angela Gotelli, futura presidente nazionale delle universitarie cattoliche e poi deputata alla Costituente, nata proprio sui banchi di scuola, fu decisiva non solo per riportarla alla scelta della fede, dalla quale si era distaccata dopo la morte del fratellino Enrico di appena nove anni, ma anche per inserirla nell’ambiente genovese della Fuci. Erano gli anni del consolidamento del regime fascista: anni del consenso popolare per Mussolini, anche alla Spezia e in Liguria, ma anche anni in cui, come Bergman racconta a proposito del nazismo nel film “L’uovo del serpente”, già era possibile intravvedere un orizzonte di guerra e di macerie. Nel chiuso dei propri circoli, nell’ascolto operoso del magistero e di tanti educatori, i giovani cattolici già si preparavano al “dopo”. Itala Mela appare sempre cosciente, nei suoi scritti, di una missione alla quale occorre prepararsi. Con semplicità ma anche con radicalità: una radicalità che, di primo acchito, spingerà monsignor Montini – divenuto poi da Papa un deciso sostenitore del processo di beatificazione – a definirla, in uno scritto richiamato l’altra sera al liceo da Barbara Vannucchi, “un tipo sospetto e pericoloso”. Era proprio la sua radicalità, al limite dell’anarchia, a farla sembrare tale. Del resto, anche il percorso spirituale e mistico sarà di un’assoluta radicalità. Ma anche di fedeltà profonda alla fede ed al magistero della Chiesa. E’ già malata, Itala, quando, conclusa la guerra e tornata a Spezia con la famiglia, accetta sulla fine del 1945 la proposta del vescovo Giuseppe Stella di assumere la presidenza delle laureate cattoliche. In uno scritto, Itala mostra di avere coscienza del ruolo strategico della formazione cristiana non solo per le singole persone, ma per il ruolo anche politico che i cattolici stavano assumendo alla guida del Paese. E’ il grande tema cosiddetto del “pre–politico”: la politica, senza una adeguata formazione alle spalle, non è in grado di svolgere bene il proprio ruolo, e i cattolici non fanno eccezione. Sono parole, quella della Mela, che sembrano profetizzare un rischio futuro per la stessa Democrazia cristiana (il rischio contro cui si battè in seguito, con parole spesso molto simili, Benigno Zaccagnini) e che mantengono una fortissima dose di attualità. La futura beata mostrò anche, in quegli anni, una grande attenzione per i movimenti nuovi che, preparando il clima culturale e teologico del Concilio Vaticano II, contribuivano all’aggiornamento della cultura cristiana rispetto alle sfide del tempo: di qui l’amiciza e la stima per Giorgio la Pira, presente alla Spezia il giorno della morte, così come per il gruppo genovese del “Gallo”, nel quale Nando Fabro e Katy Canevaro cercavano di rilanciare la testimonianza di Charles De Foucauld e dei suoi “piccoli fratelli”.
Il ciclo delle iniziative programmate alla Spezia per il sessantesimo anniversario della morte di Itala Mela, avvenuta il 29 aprile 1957, è iniziato giovedì scorso nel salone “Fanelli” della cattedrale di Cristo Re. Il frate minore lombardo padre Massimiliano Taroni è venuto in questa occasione per presentare una nuova biografia di Itala Mela, scritta da lui. E’ interessante notare come padre Massimiliano abbia scelto di vivere come forma di apostolato proprio l’impegno alla diffusione della vita di santi e di beati. Quella dedicata ad Itala Mela è addirittura la sessantanovesima biografia da lui pubblicata per la casa editrice Velar, specializzata in testi di divulgazione della vita di figure significative della storia cristiana, con oltre cinquecento titoli già al suo attivo. Il piccolo libro di Taroni, al prezzo assai accessibile di appena quattro euro, offre una presentazione essenziale della vita della prossima beata, corredata da molte fotografie, che aiutano il lettore ad immedesimarsi nelle situazioni narrate ed a cogliere la vicinanza del personaggio e della sua esperienza mistica. Va segnalato che, oltre al testo di padre Taroni, nei giorni scorsi è arrivato in libreria anche il testo illustrato con disegni e destinato ai ragazzi, redatto a cura della diocesi per favorire la conoscenza del percorso verso la santità della Mela in particolare presso le nuove generazioni. Nel salone “Fanelli” sono stati anche esposti i disegni proposti dagli studenti delle scuole cittadine per trovare un logo adatto per la beatificazione, concorso che ha visto vincitore Niccolò Gavazzi dell’istituto Einaudi–Chiodo.
(Francesco Vannini)
Raduno annuale delle confraternite
Saranno una trentina le confraternite della provincia della Spezia a ritrovarsi domani, primo maggio, al santuario di Nostra Signora di Soviore, patrona della diocesi, che sorge sopra il paese di Monterosso al mare, nel parco nazionale delle Cinque terre. Si terrà infatti l’annuale raduno confraternale del “cammino diocesano di fraternità”. Guidati dal priore provinciale Luciano Currarino e dai vari priori, i confratelli si riuniranno già alle 9 per l’assemblea generale. L’assemblea si terrà nelle vicinanze del santuario, sotto gli antichi portici. Alle 10,30 sarà celebrata la Messa. Al termine, alle 11,30, si formerà una processione per percorrere in forma solenne l’ampio piazzale, mèta durante l’anno di moltissimi fedeli e pellegrini, e spesso anche di iniziative di una o più confraternite, come si vede nella foto qui a fianco. A mezzogiorno le confraternite rienteranno nella vetusta chiesa mariana. A quel punto verranno consegnati gli “attestati di partecipazione”, e seguirà poi la rituale foto di gruppo. Infine, alle 13, il pranzo conviviale sarà consumato nel ristorante del santuario. Il raduno è organizzato come ogni anni dal priorato diocesano che, in questa circostanza, si è valso in particolare dell’aiuto delle confraternite di Monterosso: quella della “Santa Croce” e quella dell’oratorio “Mortis et Orationis”. Il raduno, che si tiene sempre all’inizio della buona stagione, rappresenta sempre un’importante occasione per sottolineare il ruolo e la diffusione in diocesi dell’esperienza delle Confraternite: non solo una testimonianza della storia perenne della religiosità popolare, ma anche presenza operante di solidarietà e di cultura che, specie nelle piccole parrocchie dell’entroterra montano, spesso non ha eguali.
(Guido Ghersi)
Una classe “super”
La terza liceo classico del “Lorenzo Costa”, diplomatasi nel luglio 1922 e ripresa in una fotografia, può a buon diritto essere definita una classe destinata ad entrare nella storia spezzina. Delle due ragazze, una, Itala Mela (a sinistra nella foto) sta per essere proclamata beata dalla Chiesa cattolica; l’altra, Angela Gotelli, oltre ad essere stata presidente nazionale della Fuci, fu eletta all’Assemblea Costituente per la Democrazia cristiana, risultando una delle prime donne ad entrare nel parlamento italiano. Tra il 1958 e il 1960, inoltre, fu sottosegretario di stato in tre diversi governi, anche in questo caso tra le primissime donne ad esserlo. Non solo: l’alunno che si vede sull’estrema sinistra (qui sopra) è il futuro notaio Carlo Alberto Federici: dal 1957 al 1965 fu il primo sindaco democristiano del comune della Spezia, a capo di giunte considerate tra le migliori del dopoguerra.
Pellegrinaggio mariano a Trezzo di Corvara
Domani lunedì inizia il mese di maggio, mese mariano per eccellenza. Speciale rilievo assume dunque il pellegrinaggio diocesano di ogni primo sabato del mese, sempre diretto a santuari o chiese legati alla devozione mariana. L’appuntamento di sabato prossimo sarà in Val di Vara, nel comune di Beverino, e precisamente alla chiesa della Madonna della Visitazione. La chiesa, che si vede nella foto, sorge proprio lungo la strada provinciale per Pignone, nel territorio della parrocchia di Corvara. I fedeli si troveranno sabato mattina alle 8 presso il piazzale del bivio di Bracelli e raggiungeranno a piedi la chiesa. Alle 8.30 il vescovo Luigi Ernesto Palletti presiderà la Messa, cui seguirà il consueto servizio di ristoro. Un pullman raccoglierà i fedeli interessati partendo alle 6.45 da Lerici, via Spezia (piazza Europa), traforo Foce, San Benedetto, Riccò.
La scomparsa di padre Ermanno
Si è spento il martedì di Pasqua a Pianezza, in Piemonte, il padre passionista Ermanno Lodi. Aveva novantatre anni e da tempo era malato. In tanti lo ricordano di sicuro a Brugnato e in Val di Vara, dove per molti anni ha collaborato con diverse parrocchie, confessando e predicando da par suo. Nativo dell’Alessandrino, era passionista dal settembre 1941 e sacerdote dal 15 febbraio 1948. Se ne va dunque un altro protagonista diretto della lunga e feconda presenza dei Passionisti nel “ritiro” di Brugnato. Ai confratelli e ai familiari le nostre condoglianze.
Concerto di musiche di Bach
Prosegue questo pomeriggio (30 aprile) nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù, in via XX settembre 150, alla Spezia, la serie di concerti di musiche di Johann Sebastian Bach. L’appuntamento sarà alle 17 con il maestro Ferruccio Bartoletti. L’ingresso è libero. Il concerto si avvale del sostegno di Cattolica Assicurazioni, Agenzia Battistini, di via Chiodo 161, alla Spezia.
”Festa della mamma”
Domani 1° maggio Telethon sarà presente alla Spezia aderendo all’iniziativa “Gustiamo il centro”, organizzata in varie vie e piazza del centro in vista della festa della mamma. Ad ospitare Telethon e le sue iniziative per la lotta alle malattie genetiche rare sarà l’associazione “La famiglia”, promuove e sostiene servizi di assistenza e di consulenza verso singoli, coppie e famiglie. Saranno ospiti anche Franco e Anna Serafini, gli amici di Amatrice che porteranno ottimi formaggi e salumi delle terre colpite dal terremoto. “La Famiglia” attende tutti, domani alle 11, in piazzetta del Bastione.
Dedicazione della cattedrale
Mercoledì ricorre il quarantaduesimo anniversario della dedicazione della cattedrale di Cristo Re della Spezia, avvenuta il 3 maggio 1975. Il vescovo Luigi Ernesto Palletti celebrerà alle 18 la Messa solenne insieme ai canonici del capitolo. Tutti i fedeli sono invitati.
Meditazione al Carmelo
Si riunisce alla Spezia in questi giorni, presso il Carmelo femminile dei Pagliari, il Capitolo provinciale dei Carmelitani. Il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti sarà presente martedì mattina, tenendo una meditazione e celebrando la Messa per tutti i partecipanti.
”Invasioni” al Museo
E’ stata giornata di “invasioni” quella di ieri al Museo diocesano della Spezia, in via del Prione 156. Niente paura, però: si è trattato dell’iniziativa nazionale “Invasioni digitali”, volta a far conoscere luoghi importanti e talora poco conosciuti della cultura italiani. Il Museo vi ha aderito, e per tutto il giorno ha ospitato spezzini e non spezzini intenzionati a conoscere tracce importanti delle loro “radici”.
Università del Sacro Cuore
In tutte le diocesi italiane si celebra oggi 30 aprile la Giornata per l’Università cattolica del Sacro Cuore, sul tema “Studiare il mondo è già cambiarlo”. E’ un’occasione per approfondire la natura e lo scopo dell’Università, così come i valori originali che guidano le scelte di ogni giorno. E’ anche l’occasione per richiedere il sostegno spirituale e materiale dei cattolici italiani.
Pellegrinaggio ad Assisi
Saranno le diocesi liguri ad offire quest’anno l’olio della lampada che arde presso la tomba di san Francesco ad Assisi. Chi desidera partecipare a questo evento, nei giorni 3 e 4 ottobre, deve rivolgersi al più presto all’ufficio diocesano Pellegrinaggi, in via Don Minzoni 64 alla Spezia, nei giorni di lunedì, giovedì e sabato, dalle 9.30 alle 12.
Veglia per le vocazioni
Domenica prossima 7 maggio si celebra la Giornata mondiale per le vocazioni. In preparazione alla Giornata, venerdì prossimo alle 21, il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti presiede la tradizionale Veglia di preghiera, che, a cura del centro diocesano per le vocazioni, si terrà quest’anno nella chiesa parrocchiale di Ceparana, sul tema “Sospinti dalla Spirito per la missione”. Tutti sono invitati.