Il consiglio del Parco ha così delineato i primi indirizzi per la redazione del documento propedeutico alla redazione del Piano individuando quelli che rappresenteranno i punti cardine del quadro conoscitivo da cui partire ed in particolare il Piano di Gestione del Sito Unesco attualmente in fase di approvazione, i monitoraggi eseguiti negli anni mirati alla caratterizzazione della biodiversità delle Cinque terre, gli studi da aggiornare che avevano indirizzati la redazione del piano nel 2000 nonché le ricerche ad oggi effettuate dal Centro Studi rischi geologici del parco e dai vari istituti di ricerca e nell'ambito della programmazione europea.
Sarà costituito un gruppo di lavoro composto da professionisti specializzati in materie scientifiche e socio economiche che saranno affiancati dalle università con le quali sono state già attivate collaborazioni per la redazione del piano gestione Unesco.
Con il Piano del parco si procederà anche alla redazione dei piani di gestione dei siti comunitari di competenza del piano pluriennale socio-economico e del regolamento del parco.
Il percorso individuato richiederà la partecipazione di tutti i portatori di interesse diretti e indiretti mediante l'apertura di appositi forum e con la partecipazione di tutti i consigli comunali del territorio e rappresenterà un vero momento di confronto e di partecipazione per addivenire alla compilazione di uno strumento pianificatorio che rappresenti un modello di conservazione e sviluppo sostenibile con al centro la ripresa dell'attività agricola ritenuta elemento fondamentale per un corretto presidio del territorio anche da un punto di vista idrogeologico.
"Nel corso dell'ultimo biennio – dice Vincenzo Resasco, vice presidente del Parco - sono stati effettuati studi che hanno poi portato al piano di gestione del sito Unesco. Un ruolo importante ha ricoperto il Centro Studi Idrogeologico, che ha censito importanti attività di ricerca e che, sicuramente, rappresenteranno un importante apporto conoscitivo da cui partire. Essenziale, per la stesura del piano del parco, la collaborazione con le università che hanno intrapreso studi conoscitivi ambientali".
"Il Consiglio del parco, all'interno del quale operano tutti i sindaci del territorio, incontrera' le associazioni di categoria, gli stakholder e i residenti – dice Patrizio Scarpellini, direttore del Parco – e, come abbiamo già fatto per il Bilancio sociale, "parleremo" con tutti. Siamo convinti che grazie allo scambio di conoscenze lo strumento del Piano sarà determinante per il futuro del territorio".
Saranno istituiti tavoli di lavoro attorno ai quali, al fianco di amministratori e rappresentanti del Parco, potranno sedere tutti coloro che vorranno condividere e collaborare per la stesura di uno strumento efficace e indispensabile per la gestione di un territorio bellissimo e delicato.